Rita sorella Paolo Borsellino: il rapporto viscerale con il fratello

Rita Borsellino è la sorella del magistrato Paolo Borsellino vittima di cosa nostra nel 1992. I due avevano un rapporto indissolubile per questo lei ha portato avanti gli ideali in cui credeva il fratello 

Rita Borsellino
Fonte Instagram – @peppino_impastato_cinisi

Rita Borsellino è sicuramente meno nota del fratello Paolo Borsellino, ma anche lei si battuta per debellare la mafia. Una causa che ha sposato fino all’ultimo dei suoi giorni (15 agosto 2018), arrivando anche al Parlamento Europeo nel 2009 e rimanendoci fino al 2014.

Andando a ritroso Rita è nata a Palermo il 2 giugno 1945 da Diego Borsellino e Maria Pia Lepanto. Oltre a Paolo aveva un altro fratello di nome Salvatore e una sorella di nome Adele.

Nel corso della sua esistenza ha conseguito la laurea in Farmacia presso l’Università degli Studi di Palermo, ma in seguito alla morte di Paolo per mano della mafia ha deciso di immolarsi completamente nell’attività di testimone nella lotta alla criminalità organizzata. Per questo nel 1995 è diventata vicepresidente di Libera associazione anti-mafia fondata da Don Luigi Ciotti di cui ha assunto la presidenza nel 2005.

Parallelamente ha portato avanti altre iniziative simili per poi arrivare in politica. Si è alleata con la coalizione di centrosinistra per poi candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia nel 2006. Ha perso di poco contro il presidente uscente Salvatore Cuffaro, che quindi è stato rieletto.

Rita Borsellino e il rapporto con il fratello Paolo Borsellino

Rita e Paolo Borsellino
Fonte Instagram – @fanpage.it

Il suo spirito da autentica lottatrice è qualcosa che gli ha lasciato in dote il fratello Paolo, con cui aveva un rapporto intenso, nonostante nessuno dei due lo mostrasse chiaramente.

Nel 2013 in un incontro con i ragazzi dell’istituto Sandro Pizzi di Ricengo in provincia di Cremona, ha parlato proprio del suo legame con il fratello, svelando degli aneddoti fino a quel momento sconosciuti.

Poche parole che rendono l’idea di ciò che li ha uniti e del perché lei si impersonata in lui portando avanti i valori per cui si aveva combattuto a costo della sua stessa vita: “Avevamo un rapporto speciale. Mi coccolava molto, ma si vergognava di farlo. Per questo cercava degli escamotage. Prima mi faceva dei dispetti, poi quando mi vedeva piangere veniva a consolarmi e mi abbracciava. Questa complicità ce la portammo dietro anche da adulti. Era addirittura geloso del mio fidanzato che poi divenne mio marito. Il giorno del matrimonio mi disse che ero ancora in tempo per ripensarci. Questo per rendere l’idea di come eravamo legati”. 

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