Se non fosse drammaticamente vero, sembrerebbe uno scherzo di mezza estate. Le categorie più colpite dalla crisi economica causata dal coronavirus e dal conseguente lockdown, oltre al danno, ora ricevono una bella beffa impacchettata con tanto di fiocco.
Per il Governo, infatti, fare slittare ulteriormente il pagamento delle tasse, già previsto per il 30 giugno ma per gentile concessione slittato di ben 20 giorni, non è più possibile: lo ha spiegato in commissione alla Camera il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa, per il quale un nuovo aiuto alle imprese e alle partite Iva “inciderebbe, secondo gli uffici, sull’elaborazione delle previsioni delle imposte autoliquidate della Nota di aggiornamento al DEF che, come noto, deve essere presentata al Parlamento entro la fine del mese di settembre”.
Si sperava in un ulteriore rinvio al 30 settembre dei versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi in autoliquidazione, un flusso di cassa di 8,4 miliardi. Invece, ora, imprese e partite iva dovranno versare il saldo 2019 e l’acconto 2020. Magari senza avere ancora ricevuto neppure un bonus.
LEGGI ANCHE -> Crisanti: colpa del governo se i migranti sono contagiati
LEGGI ANCHE -> Pensioni di invalidità raddoppiate, Meloni: vittoria