La mamma di Giovanni, il bambino rimproverato perché stava giocando col suo bambolotto, ha raccontato come è nato il suo post e cosa è successo dopo che in migliaia lo hanno condiviso.
Crescere con i preconcetti, con i luoghi comuni e quello che ci viene imposto sin da piccoli. Se un maschio gioca con le bambole, non è un vero maschio, se una femmina gioca a pallone, non è una vera femmina.
Come se i giochi di bambino possano determinare sul serio le inclinazioni sessuali. Ammesso che anche se succedesse, che male sarebbe? Le inclinazioni sessuali sono insite in ognuno di noi, a prescindere dai giochi e dagli ambienti in cui si vive.
Ed è quello che pensa la mamma di Giovanni, il bimbo rimproverato da un anziano perché baciava il suo bambolotto.
“Ho messo questo post per sfogo e in tempo zero mi è praticamente esploso in faccia – ha raccontato a FanPage la mamma – non mi aspettavo tutti questi like, commenti, condivisioni, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere”.
Giovanni è il bambino di 6 anni diventato famoso in rete per la risposta data a un anziano che gli aveva detto che avrebbe dovuto giocare con i soldatini dato che è un maschio invece che con la bambola. “Sono il papà, mica la mamma!”, ha risposto il piccolo senza pensarci più di tanto.
“Come ho scritto nel mio post – ha spiegato ancora la madre – il mio è stato uno sfogo […] Non mi è piaciuto il tono che quell’uomo ha usato per rivolgersi a Giovanni e se ho deciso di raccontarlo su Facebook è stato anche per avere qualche riscontro e altri pareri”.
Non era mia intenzione insultare quel signore – continua Zoe – non mi ha dato fastidio il suo pensiero ma il suo comportamento, perché avrebbe potuto rivolgersi a me e non a mio figlio […] Che poi mio figlio è anni luce più avanti di me non ci piove, lui pensava già alle merendine che voleva comprare, mentre io ho rimuginato a lungo e poi ho deciso di scriverne”.
Questo signore – continua la mamma – non è riuscito a far sentire sbagliato mio figlio ma me […] Tu non puoi rivolgerti così a un bambino anche perché lui non poteva sapere come mio figlio avrebbe potuto reagire, poteva prenderla malissimo…
Il suo post in poche ore è diventato virale, ha già ricevuto più di 6000 condivisioni e centinaia di commenti per lo più lusinghieri. Ma ha ricevuto anche insulti.
“Qualcuno ha scritto che mio figlio è di Anzio (la famiglia di Giovanni vive invece vicino Cuneo, ndr): lì per lì ci ho riso su ma poi ho iniziato a ricevere anche insulti in privato […] Una mi ha scritto ‘avevi detto che era tuo figlio, invece questa storia viene da Roma, sei una madre di me…, non ti vergogni a far passare questa storia come se fosse tua’ […] ho ricevuto almeno una ventina di messaggi del genere, insulti arrivati soprattutto da altre donne, altre mamme.
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