Oggi attrice e regista, Alessandra Mortelliti racconta l’Andrea Camilleri che non abbiamo mai visto: quello delle mura domestiche, dove era un ottimo nonno
Il 17 luglio 2019, precisamente un anno fa, ci lasciava Andrea Camilleri, padre del personaggio conosciuto come Commissario Montalbano, diventato poi anche un personaggio televisivo, grazie alla serie tv a lui dedicata.
A raccontarci un Andrea Camilleri mai visto, tramite una recente intervista, Alessandra Mortelliti, 39 anni, attrice e regista, nonché nipote del grandissimo drammaturgo, scrittore, regista e sceneggiatore nato in provincia di Agrigento.
Tra i titoli di coda dell’ultima opera di Alessandra, Famosa, possiamo leggere la semplice dedica che la trentanovenne ha voluto rilasciare: “A nonno”.
Alessandra Mortellitti racconta il ricordo del nonno, Andrea Camilleri
Alessandra, già attrice, esordisce quest’anno anche come regista, e presenterà il suo lavoro all’arena Adriano di Roma. L’uscita del film era prevista già alcuni mesi fa, impedita poi dal lockdown dovuto all’esplosione del Coronavirus. Così, Alessandra a proposito del film in correlazione al nonno: “Mi manca molto e gli devo tantissimo anche per questo film di cui ha seguito tutte le varie stesure della sceneggiatura”.
Andrea Camilleri, dichiara la regista romana, “È stato tra i primi a vedere il film”, che conserva un bellissimo ricordo: “Mi ha detto: ‘Hai realizzato il film che volevi fare’. Ed era stato proprio lui a indirizzarmi verso la regia”. Alessandra racconta degli aneddoti di qualche anno fa, quando comunicò in famiglia di voler fare l’attrice infatti, sia il padre, a sua volta attore e regista, che nonno Andrea, erano un po’ titubanti. Il nonno però ebbe da subito l’illuminazione e le disse che sarebbe stata più adatta al mondo della regia.
Un altro ricordo del suo passato legato ad Andrea Camilleri è il seguente: “Per noi nipoti Camilleri non è mai stato il classico nonno da pranzo della domenica, ce lo siamo goduti davvero. Noi vivevano nell’appartamento adiacente e comunicante con il suo: Eravamo sempre intorno a lui quando scriveva, e poi si dedicava moltissimo a noi, ha contribuito molto a sviluppare la nostra fantasia“. Poi, conclude: “Ci spalleggiava nelle nostre invenzioni relative agli amici immaginari. Io ne avevo parecchi e lui stava al gioco”.
LEGGI ANCHE>>> Salvini–Camilleri, creatore commissario Montalbano: lo scontro
LEGGI ANCHE>>> Rai 1, arriva in tv ‘ Conversazione su Tiresia ‘ di Camilleri