Lo stesso ente, INPS, annuncia il tentativo di frode in modalità phishing, per quanto riguarda il Bonus 600 euro. Attenti ai falsi rimborsi
Di truffe informatiche ormai se ne vedono tante, praticamente sono all’ordine del giorno. Oggi i furfanti del web, hanno ideato anche la truffa legata al Bonus 600 euro. Stavolta però, non parliamo del singolo furbetto che prova ad accaparrarsi più bonus, ma di una vera e propria truffa ai danni dei contribuenti.
Si tratta di un falso rimborso, un messaggio di un presunto bonifico non riuscito, atto a rubare i dati dei cittadini e soprattutto quelli dei loro conti, per rubarne il contenuto. A dare l’allarme, la stessa INPS.
Sono spesso simili, i tentativi di truffa via sms o e-mail, con il click su link che poi non portano ai reali siti interessati.
Truffa Bonus 600 euro, attenzione a questa mail
Il tentativo di frode tramite phishing avviene in modo molto semplice, tramite una mail. Attenzione, infatti, a questo contenuto:
“Le comunichiamo che l’ordine di bonifico a vostro favore di 600 euro da INPS disposto in data … è stato regolarmente eseguito”.
Con tanto di logo ufficiale INPS e numero reale di protocollo della richiesta e identificativo del contribuente, sembrerebbe un messaggio ufficiale mandato dall’ente, ma non è così. La mail, richiede poi di verificare la correttezza dei dati inseriti all’interno del modulo di richiesta ed invita a farlo tramite un click su un link, assolutamente invece, da non cliccare.
Il link infatti, non trasporta al reale sito dell’INPS, mentre da lì, i truffatori potranno accedere ai dati sensibili del malcapitato.
Dal canto suo invece, l’INPS, ha già denunciato la cosa e rilasciato un messaggio rilasciato sul proprio portale ed indirizzato ai contribuenti:
“Si invita a ignorare tutte le email che propongono di cliccare su un link per ottenere pagamenti e rimborsi da parte dell’Istituto. Tutte le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al portale istituzionale”.
Già nello scorso maggio, era stato tentato un raggiro simile, sfruttando i ritardi dei primi pagamenti per il Bonus 600 euro.
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