Mauro Pamiro, prof trovato morto: suicidio o omicidio?

Il professore Mauro Pamiro è deceduto in un cantiere a Crema. Inizialmente il sospetto è che potesse trattarsi di suicidio, ma le dichiarazioni del padre potrebbero aprire a nuovi scenari

La morte di Mauro Pamiro è un avvenimento piuttosto recente ma al contempo è già ricco di dilemmi da risolvere. Il 44enne professore di informatica e grande appassionato di musica, è venuto a mancare lo scorso 29 giugno in un cantiere di via Don Primo Mazzolari a Crema dopo essere caduto da un’impalcatura.

Ma come ci è arrivato fin lì? Di primo impatto le ipotesi più accreditate sarebbero un suicidio premeditato o un incidente. Su entrambe le piste stanno indagando gli inquirenti, che però al momento non hanno risposte certe. A sconvolgere completamente lo scenario attuale però sono le dichiarazioni del padre di Mauro e alcuni piccoli particolari rilevati durante la prima fase di indagine.

Mauro Pamiro, ecco perché non è da escludere l’omicidio

Il signor Pamiro (ingegnere in pensione) ha dichiarato in un’intervista rilasciata a “La Repubblica” di non credere alla possibilità del suicidio. A suo modo di vedere sarebbe alquanto improbabile che Mauro possa essersi arrampicato sulle approssimative impalcature del cantiere visto che era affetto dalla distrofia muscolare di Becker. Trattasi di una malattia di carattere degenerativo che col passare del tempo rende l’individuo sempre più invalido. Consente comunque di poter avere libertà di movimento, ma causa dolori forti che non consentono determinati spostamenti. Per effetto di ciò l’uomo era considerato dall’Inps invalido al 35%.

Altri elementi sospetti sono la ferita trovata sulla testa di Mauro, che in nei primissimi giorni dopo il decesso era stata attribuita ad un colpo di pistola e il fatto che fosse scalzo. Uno dei suoi sandali è stato rinvenuto nel cestino della bicicletta della moglie Debora Stella parcheggiata stranamente davanti al cimitero di Crema.

La donna in seguito all’evento luttuoso è stata ricoverata per diverse settimane in una clinica psichiatrica e sottoposta ad un trattamento sanitario. Allo stato attuale è l’unica indagata a piede libero con l’accusa di omicidio. Pare però che abbia già chiarito la sua posizione. Ciò lascia ancora aperto il caso, che a quanto pare è solo nella sua fase embrionale.

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