Tantissima negatività, attorno al ritorno al lavoro, post-lockdown. Ma non è tutto buio, ci sono anche le assunzioni, scopriamo in che campo
Certo è che non vedere il bicchiere mezzo vuoto, in un’Italia dove già il lavoro per i giovani scarseggiava da prima del Coronavirus, è davvero difficile. Non fanno sorridere neanche i dati Istat su quello che potrebbe essere un pessimo autunno 2020, ma intanto, in questo inizio di ripresa, c’è anche chi il lavoro lo sta trovando.
Unioncamere, ente rappresentativo del sistema camerale italiano nei confronti degli organi di governo territoriale, sia nazionale che internazionale, ha dato una stima delle assunzioni totali di luglio 2020: previsioni per 263mila nuovi lavoratori. Numero che sembrerebbe delineare un’estrema positività, ma non è neanche tanto ottimistico se si pensa che nello stesso periodo dell’anno precedente, è sceso del 40% circa, naturalmente a causa dell’avvento del Covid-19.
Secondo il rapporto che Unioncamere si è premurato di stilare, le figure professionali più ricercate per il mese di luglio 2020, sono in prevalenza quelle che riguardano il mondo del turismo. Ben 57.000 posti, riguardano gli addetti alla ristorazione, mentre circa 34.000 sono le richieste per il personale non qualificato nei servizi di pulizia. Podio poi, per gli addetti alle vendite, più di 20.000 ricerche. Dati comunque negativi rispetto a luglio 2019, dove il totale delle entrate è del -38,6%. In riduzione, anche il numero totale delle imprese che programmano assunzioni, con un calo del 6% rispetto all’anno passato. Il totale assunzioni del trimestre luglio-settembre, sarebbe in previsione di 622mila.
Contratti proposti: la maggioranza degli accordi proposti dalle imprese, sono oggi contratti a termine, mentre diminuiscono quelli a tempo indeterminato. Piccolo innalzamento per contratti di apprendistato e contratti di somministrazione.
Infine, una curiosità sulla divisione nazionale dei prospetti di assunzione. Meglio, le regioni del Nord-Est italiano, che dovrebbero contenere una flessione tra il -19% ed il -35%, rispetto al 2019. Parliamo di: Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna. Positive anche le isole, aiutate dalla stagione turistica insieme al Sud: soprattutto Puglia, Calabria, Sardegna. Non bene per quanto riguarda le regioni del Centro, con il 37% di riduzione delle entrate rispetto ad un anno fa, ed il Nord-Ovest, con il – 48,5%.
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