Il cambiamento delle abitudini lavorative ha portato molte persone a lavorare in smart working. Possono accedere comunque ai buoni pasto? Vediamo come funziona
Fino a qualche tempo fa lo smart working sembrava una dimensione ancora molto lontana. L’avvento del coronavirus non ha fatto altro che accentuare questo processo di cambiamento e adesso il cosiddetto lavoro agile è una realtà ben consolidata.
Nonostante ciò, alcuni aspetti collaterali sono tuttora oggetto di diatribe e di interrogativi. Un esempio calzante in tal senso, riguarda i buoni pasto, visto che lavorando da casa ci si può comodamente preparare qualcosa senza dover necessariamente recarsi in ristoranti e tavole calde. Dunque, gli smart worker possono ancora ottenere obbligatoriamente i buoni pasto?
Smart working: cosa prevede la normativa per quanto riguarda i buoni pasto
L’articolo 20 Legge 22 maggio 2017 numero 81 prevede che le condizioni economiche lavorative siano le medesime applicate dai contratti collettivi. Dunque, nessuna differenza apparente con chi ha prestato o presta ancora ora servizio in ufficio.
Quindi in base a ciò si potrebbe ipotizzare che non ci sia nessun motivo per non erogare i buoni pasto. Al contempo però bisogna analizzare bene ogni casistica. Naturalmente bisogna partire dal presupposto che ogni azienda ha una sua linea guida sulla tematica.
L’articolo 6 comma 3 del DL 333/1992 (diventato legge 359/1992) prevede che i servizi inerenti la mensa (qualora non siano gestiti e forniti direttamente dall’azienda) non fanno parte della retribuzione, a meno che non ci siano particolari accordi contrattuali.
Una situazione alquanto ingarbugliata, che sicuramente sarà oggetto di ulteriori discussioni nei prossimi mesi, anche perché i buoni pasto in molti casi sono visti come un surplus per poter fare la spesa e doverne fare a meno può rappresentare un problema per la gestione delle risorse familiari.
Inoltre, in molti pur avendo la comodità dei fornelli a metro zero, non vogliono perdere troppo tempo in pausa pranzo per cucinare e preferiscono optare per servizi sotto casa come bar e tavole calde o direttamente per qualche pasto pronto (da scaldare in pochi minuti in microonde) , di cui la maggior parte dei supermercati sono provvisti.
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