Martina Ciontoli è la figlia di Antonio nota per essere stata la fidanzata di Marco Vannini, ragazzo ucciso a soli 20 anni, ma non tutti conoscono: chi è, l’età, la carriera e la vita privata
Martina Ciontoli è nota per aver riempito le pagine, insieme a suo padre Antonio, della cronaca nera italiana dopo l’omicidio del suo fidanzato Marco Vannini ma non tutti conoscono: l’età, l’altezza, la carriera e la vita privata.
Martina Ciontoli, l’audio con il cugino di Marco
Martina Ciontoli è stata contatta dal cugino di Marco, Alessandro Carlini, che voleva sapere come fossero andate veramente le cose a tragica notte che ha visto la morte di Vannini.
Il ragazzo ha commentano lo scambio auto con Martina affermando: “Mi ha colpito tanto una cosa di lei: quando ci parlavo era di un gelido allucinante, non pensavo che potessero esistere persone del genere.” Alessandro ha poi aggiunto: “Nel momento in cui Marco è morto, è stato come se non esistesse più.”
Martina Ciontoli infermiera
Martina oggi ha 24 anni ed ha studiato infermieristica. La ragazza è la figlia di Antonio Ciontoli noto alla cronaca per essere il principale indiziato per l’omicidio di Marco Vannini.
Martina Ciontoli lavoro
Per quanto riguarda il lavoro della ragazza sul web non vi sono notizie.
Martina Ciontoli nuovo fidanzato
Durante una puntata di ‘Chi l’ha visto?‘, andata in onda ad aprile 2019, la conduttrice ha mostrato uno scatto della ragazza insieme a quello che pare sia il suo nuovo ragazzo. In merito allo scatto non sono mancate le critiche soprattutto per la felicità che Martina mostra nella foto.
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Martina Ciontoli social
Per quanto riguarda i social, se si cerca il suo nome su Instagram viene fuori un profili in cui vi sono due scatti: uno insieme ad un bambino e l’altro insieme a Marco Vannini.
Il suo nome, però, ha riempito le pagine social di diversi programmi Rai e Mediaset e circa un anno fa la redazione di ‘Un giorno in pretura‘ scrisse:
“Cara Martina Ciontoli,
ti vogliamo far sapere che siamo assolutamente in disaccordo con questo accanimento mediatico che, non si capisce perché, vorrebbe la vostra morte civile.
E’ un segno dei miseri tempi che stiamo vivendo, dove l’odio e il rancore prendono il sopravvento su qualsiasi altro sentimento.
Ci auguriamo che il nostro lavoro riesca a riportare la tragedia vissuta (perché tragedia è) alle sue reali dimensioni.
Roberta Petrelluzzi”
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