Ripulito l’audio del 118, le ultime parile di Marco Vannini potrebbero cambiare radicalmente il corso del processo Ciontoli.
La sera del 17 maggio 2015 tutta la famiglia Ciontoli era presente quando la vita di Marco Vannini si è spenta per sempre. Antonio Ciontoli, la moglie e i loro due figli si sono stretti dietro a un muro, portando avanti una verità che sembra fare acqua da tutte le parti.
L’audio con le ultime parole del ventenne apre però uno spiraglio di luce nel processo ai danni della famiglia Ciontoli.
Le ultime parole di Marco Vannini
Grazie a una nuova consulenza di un team di eccezione negli Stati Uniti, la perizia effettuata sulla registrazione del 118 ha dato esito positivo. Sono infatti emerse le ultime parole di Marco Ciontoli, morto a soli venti anni mentre si trovava a casa della sua fidanzata.
“Portami il telefono” avrebbe detto Marco con voce affaticata, al telefono con il 118 in quel momento c’era Federico Ciontoli e mentre il ragazzo parla con i soccorritori si sente una voce in sottofondo affermare “Non si muove.”
Le nuove prove emerse saranno portato al vaglio dei giudici nel corso del Processo Bis, il merito va a un gruppo di esperti americani che ha deciso di lavorare gratuitamente al caso, dopo aver visto in streaming un programma italiano che affrontava proprio il caso dell’omicidio di Marco Vannini.
Il processo d’appello Bis è stato messo in piedi dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza del gennaio 2019 nel corso del quale la pena per Antonio Ciontoli era stata ridotta di cinque anni. Secondo gli ermellini infatti: “Se i soccorritori fossero arrivati in tempo si sarebbe salvato.”
Tra gli esperti che hanno contribuito a ripulire l’audio anche il premio Oscar Lee Orloff. Stando a quanto emerso dalla perizia, si sente Marco parlare con qualcuno e affermare: “Ti prego basta, mi fa male. Portami il telefono.” I tecnici sono riusciti ad isolare anche la voce di Martina, che sembra affermare “Basta, su.” Oltre alle voci dei due si sente anche Mariza Pezzilo che avrebbe risposto alla richiesta di Marco comunicandogli che il suo telefono era al piano di sotto.
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