Marco Vannini chi era? Età, altezza, carriera e vita privata

Questa sera a Le Iene si torna a parlare del caso Vannini, il ragazzo ucciso da un colpo di pistola in casa della famiglia Ciontoli.

Marco Vannini (fonte da Instagram @tgcom24)
Marco Vannini (fonte da Instagram @tgcom24)

Il caso della morte di Vannini è uno dei fatti di cronaca nera più conosciuti nel Paese. Era la notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 quando Marco è stato colpito da un colpo di pistola al petto mentre era in casa della fidanzata, Martina Ciontoli.

Da lì non ha fatto più ritorno, lasciando i genitori in lacrime e con una ferita ancora oggi aperta.

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Marco Vannini, l’audio del 118

Marco Vannini
Fonte foto: @thesocialpost.it

Un team di esperti americani è riuscito a chiarificare l’audio della chiamata al 118 fatta da Federico Ciontoli la sera del 17 maggio. Nell’audio si sento le ultime parole di Marco Vannini“Dov’è il telefono, portamelo, portami il telefono” implora Marco, aggiungendo poi “Mi fa male il braccio.”

L’8 luglio ha avuto inizio il processo di appello Bis e le nuove prove emerse avranno un grande peso sul futuro di Antonio Ciontoli. Nell’audio si sente anche Martina dire: “Basta su”.

Marco Vannini, amore criminale

Marco Vannini e Martina Ciontoli (fonte da Instagram @ohana_abbigliamento)
Marco Vannini e Martina Ciontoli (fonte da Instagram @ohana_abbigliamento)

Il ragazzo aveva solo vent’anni quando è deceduto a casa della famiglia Ciontoli. La storia inizia nella villetta di Ladispoli di proprietà della famiglia della fidanzata di Marco.

Il giovane e Martina Ciontoli erano da più di tre anni che stavano insieme e ormai entrambe le famiglie dei ragazzi conoscevano i rispettivi consorti.

Pare però, da quello che racconta la mamma di Marco, Marina Conte, i due negli ultimi tempi litigassero molto perché Martina non voleva che Vannini si arruolasse nell’esercito. Perché secondo la ragazza, dal momento che entrambi avevano dei progetti futuri diversi, la loro relazione sarebbe finita.

Marco Vannini e Antonio Ciontoli

Antonio Ciontoli (fonte da Instagram @carmelo_abbate)
Antonio Ciontoli (fonte da Instagram @carmelo_abbate)

Per rincorrere il suo sogno Marco aveva chiesto al suocero Antonio, sottoufficiale della Marina Militare distaccato ai serivisi segreti, una mano nella compilazione della domanda.

Ma dopo averla presentata, la domanda di Vannini viene rifiutata perché mancante di un documento. Da allora iniziano un pò di tensioni, con i genitori di Marco che lo convincono a rivolgersi allo zio.

Dalle tensioni si arriva a quella terribile notte nella villetta dei Ciontoli in cui il giovane era in compagnia oltre della fidanzata Martina, della mamma Maria Pezzillo, del padre Antonio e del fratello Federico insieme alla fidanzata Viola Giorgini.

Per tutta la sera i vicini sentono delle urla di litigi fino a quando avvertono un rumore: il colpo di pistola. A sparare sembra sia stato Antonio Ciontoli che stava facendo vedere per scherzo la pistola a Marco. Da allora si susseguono da parte della famiglia Ciontoli chiamate al 118 non chiare, false e fuorvianti.

E in nessuna di queste telefonate si fa riferimento al colpo di pistola. All’arrivo dell’ambulanza Marco è in condizioni disperate, viene portato d’urgenza al policlinico Gemelli, ma poco dopo le tre di notte ne viene dichiarato il decesso.

Marco Vannini movente

Ancora dopo cinque anni il movente del delitto non è molto chiaro.

Da quello che si apprende tra i due fidanzatini non scorrevano buone acque, anzi continuavano a litigare proprio perché Marco voleva diventare un pilota delle frecce tricolore. Mentre Martina un’infermiera e, a causa di questo, la ragazza pensava che si sarebbero poi separati.

Purtroppo però la reticenza dei Ciontoli non ha permesso di comprendere le effettive dinamiche dell’omicidio. In quanto la famiglia ha sempre parlato di un incidente e di uno scherzo.

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Marina Conte e Valerio Vannini (fonte da Instagram @simonaberterame)
Marina Conte e Valerio Vannini (fonte da Instagram @simonaberterame)

Marco Vannini news

L’8 luglio riprenderà il processo d’appello bis sulla morte del ragazzo che parte dal presupposto che se “Marco fosse stato soccorso in tempo non sarebbe morto“.

La Corte d’Appello d’Assise, sedici mesi fa, aveva ridotto la condanna di primo grado ad Antonio Ciontoli da 14 anni a 5 anni e annullata la sentenza di secondo grado a tre anni per il resto della famiglia. La decisione è stata presa, si legge dalla sentenza, su tale motivazione:

Ciontoli e i familiari assunsero volontariamente, rispetto a Marco Vannini(..)un dovere di protezione e quindi un obbligo di impedire conseguenze dannose per lui

 

 

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