Uno studio del centro di analisi strategiche sull’immigrazione illegale del ministero dell’Interno tedesco, mostra come la presenza delle Ong in mare possa ‘invogliare’ gli scafisti.
Dire che le Ong siano complici degli scafisti, è per il momento ingiusto. Affermare invece che i delinquenti che portano i migranti in mare, siano in qualche modo ‘attratti’ o comunque tranquilizzati dalla presenza delle Ong, è un dato oggettivo.
E a dirlo è uno studio effettuato per conto del ministero dell’Interno tedesco. Oggetto della ricerca, come riferisce Il Giornale, è la capacità o meno di attrarre sempre più migranti in mare.
Con particolare attenzione alle Ong. Su questo tema ovviamente ci sono molte divisioni, politiche e ideologiche, in Italia come all’estero: chi è vicino politicamente alle attività delle organizzazioni non ammetterà mai che la presenza delle navi è un’attrazione per i migranti.
Chi invece vorrebbe le Ong ferme nei porti ha sempre dichiarato il contrario e cioè che i mezzi delle organizzazioni potrebbero richiamare sempre più barconi verso le coste europee.
Rapporti Ong con trafficanti? Lo studio tedesco
Sul quotidiano tedesco Die Welt nei giorni scorsi è uscito lo studio di un’analisi svolta dal Gasim, il centro di analisi strategiche sull’immigrazione illegale del ministero dell’Interno tedesco.
Uno studio dunque portato avanti da un ente pubblico tedesco che, come tale, è chiamato all’imparzialità nelle sue considerazioni anche perché le Ong più importanti nascono proprio in Germania.
“L’esperienza ha dimostrato – si legge nel documento riportato da Die Welt – che ci sarà un aumento delle partenze nei prossimi mesi estivi” […] dall’intensità dei combattimenti in Libia, dall’ulteriore sviluppo della pandemia di Covid e dalle capacità delle reti di contrabbando e dai soccorsi marittimi statali e privati”.
La presenza di navi Ong quindi potrebbe indurre a più partenze dalle coste libiche.
Quando ci sono navi delle organizzazioni tutto risulta in qualche modo più semplice: “Quando sono presenti navi delle Ong, ci sono partenze concordate – si legge nello studio di Gasim.
“Secondo rifugiati e migranti, i trafficanti usano la funzione di localizzazione di vari siti Web per determinare la posizione delle navi delle Ong, e in singoli casi le hanno contattate tramite telefono satellitare”.
Chissà se nelle stanze della Merkel a questo rapporto verrà dato peso. Sono due le Ong tedesche impegnate nel Mediterraneo: la Sea Watch e la Sea Eye, entrambe dal governo di Berlino.
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