Con ogni probabilità, l’emergenza Covid sarà prorogata fino alla fine del 2020 per l’Italia. Cosa comporta e quali le motivazioni
Non è solo un’indiscrezione riportata dai maggiori mezzi di stampa del Paese, ma anche un’idea confermata, per adesso solo vocalmente, dal Presidente Giuseppe Conte, in occasione della cerimonia del Mose di Venezia. Lo stado di emergenza per il Coronavirus, sarà prorogato in Italia, fino a dicembre 2020.
Ad oggi, il primo stato d’emergenza dichiarato in gennaio, ha come data di scadenza quella del 31 luglio 2020, data quindi imminente. Per questo, il Governo ha già la soluzione per il futuro e quindi la proroga per altri cinque mesi. Lo stesso Presidente del Consiglio, ha spiegato che “Non è ancora stato deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione“. Il Governo, si riserva di far rispettare ancora lo stato d’emergenza, per “Poter adottare le misure necessarie”, stando alle parole del premier.
Stato di emergenza covid, l’Italia va verso la proroga
Cosa comporterebbe quindi, una proroga dello stato di emergenza: innanzitutto la possibilità di snellimento per il processo dell’emanazione di nuove norme. Quindi sarà ancora possibile emanare provvedimenti relativi all’emergenza in deroga alle norme in corso, con effetto immediato. Questo consentirebbe allo Stato, se necessario, anche di proporre nuove norme di misure di limitazione per la libertà individuale, come è in pratica già accaduto con la Fase 1. La decisione finale, verrà presa dal Consiglio dei Ministri e si pensa che tale proroga sia molto importante, perché consentirebbe al Governo, di varare nuove misure urgenti, senza dover passare per l’approvazione del Parlamento con conseguente allungamento dei tempi.
Un esempio di procedimenti efficaci e celeri che ne conseguirebbero, sarebbe quello della possibilità da parte della Protezione Civile, di continuare ad acquistare mascherine ed altri dispositivi, senza dover passare per le norme che rallenterebbero la procedura. Questione mascherine che a breve interesserà anche le scuole, e pure qui il non rallentamento dei tempi, sarebbe fondamentale per la libertà di movimento del commissario, Domenico Arcuri. In Italia, per adesso la situazione sembra essere sotto controllo, ma il Governo teme maggiormente due potenziali rischi: la gestione della pandemia in altri Paesi che minaccia l’Italia, dove la possibilità di chiusura e controllo è fondamentale, ed un’eventuale seconda ondata autunnale, dove quindi sarebbe necessario non farsi prendere di sorpresa.
LEGGI ANCHE>>> Coronavirus in Libia: “stanno venendo tutti in Italia”
LEGGI ANCHE>>> Coronavirus, ad ammalarsi ora gli stranieri: allarme Veneto