Capiamo come funziona Naspi scuola 2020, chi può e come può presentare la domanda per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione
Importanti novità per i lavoratori del settore scolastico, grazie a Naspi scuola 2020. I precari scolastici, sia docenti che supplenti il cui contratto scadeva il 30 giugno 2020, possono adesso iniziare a presentare domanda Inps, per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione.
Per sapere come funziona Naspi, clicca qui. Per conoscere invece ulteriori dettagli su Naspi scuola, ecco cosa c’è da sapere: Essa rappresenta l’indennità di disoccupazione, per tutti i docenti e supplenti precari, che avevano il contratto in scadenza al 30 giugno. I precari, devono essere in possesso di alcuni requisiti specifici e presentare domanda entro 68 giorni dalla scadenza del loro contratto e rendere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro all’Inps, per via telematica.
I precari quindi, con contratto scaduto il 30 giugno, possono già presentare domanda, in quanto la prima data disponibile era quella del 1º luglio. I pagamenti, saranno sì celeri, ma arriveranno comunque a seconda di quando il lavoratore abbia presentato la domanda. Ecco le tre possiblità:
Se la domanda è stata presentata entro 8 giorni dal licenziamento, l’indennità verrà pagata entro l’8º giorno successivo alla data di cessazione del rapporto lavorativo;
Se la domanda è stata presentata successivamente agli 8 giorni, la disoccupazione si calcola dal giorno successivo a quello di spedizione della domanda;
Se invece è stata presentata dopo gli 8 giorni ma a causa di malattia, maternità o infortunio, allora il pagamento parte dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento.
Naspi scuola, requisiti ed a chi spetta
Come per tutti i bonus, bisogna rispettare dei requisiti, per prendervi parte, ad iniziare dal 1º luglio 2020. Ecco quindi, i tre requisiti che bisogna avere per poter godere di questa speciale indennità:
Stato di disoccupazione, che a sua volta necessita di tre requisiti:
- L’essere privi di occupazione perché licenziati contro la propria volontà, per questo, ai precari, basta il termine del contratto con la scuola, o essere stati dimessi per giusta causa o licenziati in periodi tutelati dalla maternità, o per risoluzione consensuale DTL, perché è stata accettata una offerta di licenziamento, o per rifiuto da parte del lavoratore al trasferimento presso un’altra sede dell’azienda distante più di 50 km dalla propria residenza.
- Aver reso la dichiarazione di immediata disponibilià al lavoro all’Inps, al Centro dell’impiego o tramite Portale Unico Registrazione disoccupati.
- Essere attivo nella ricerca del lavoro.
Aver versato almeno 13 settimane di contributi, nei 4 anni precedenti alla disoccupazione;
Aver effettuato almeno 30 giorni di lavoro effettivo, negli ultimi 12 mesi prima del licenziamento.
Una volta accertatosi di poter soddisfare questi requisiti, ecco dove e quale documentazione, dovrà presentare il richiedente.
Le possibilità, per quanto riguarda la spedizione del richiedente sono 3:
Via web, con i servizi telematici Inps; Ai numeri verdi Inps Inail; Tramite enti di patronato.
La documentazione necessaria invece, prevede:
- Documento di identità valido
- Codice Fiscale
- Copia del cedolino con IBAN
- Modulo SR163 compilato e timbrato, vale a dire il documento che la banca o la posta devono accettare e firmare per accredito del bonifico.
- Data di inizio e di fine del contratto di lavoro a termine
- Denominazione e luogo dell’ultimo datore di lavoro
- Numero di telefono
- Indirizzo email
- Autocertificazione di residenza.
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