Coronavirus, ad ammalarsi ora sono gli stranieri: allarme Veneto

Sette nuovi casi positivi al coronavirus in Veneto, c’è anche una bimba di un anno. Zaia, preoccupato dai troppi casi d’importazione, prepara misure drastiche.

Spesso ci eravamo chiesti perchè in piena epidemia, fossero pochissimo gli stranieri che si contagiavano, specialmente gli africani. Buon per loro ma evidentemente era solo una serie di circostanze fortunate non era vero che fossero immuni al coronavirus, purtroppo.

Oggi sono sette i nuovi casi di Coronavirus registrati in Veneto. Tra questi c’è anche una bimba di un anno, figlia di un uomo di origini camerunesi, a sua volta già positivo.

Degli altri nuovi positivi tre sono italiani, due sono anziani di origine kosovara (di 67 e 75 anni) e poi c’è una donna di 36 anni nata in Brasile. Gli attuali positivi sono 386, i soggetti in isolamento sono 992.

Coronavirus, in Veneto dati preoccupanti

Coronavirus in Veneto in crescita, anche a Venezia, nonostante si tratti di cluster localizzati e sotto controllo.

Venezia mostra un “+5” per un totale di “attualmente positivi” di 26. 232. A Jesolo il virus si è riaffacciato in quattro cittadini bengalesi, lavoratori stagionali in attività turistiche di Jesolo e Cavallino, appena rientrati in Italia dal Bangladesh.

Per prevenzione erano stati sottoposti al tampone e così si è scoperta la positività al Codiv-19. I quattro dal Bangladesh erano atterrati a Roma e uno dei quattro durante il volo avrebbe manifestato chiari sintomi della malattia.

A Mira il virus in un centro per immigrati di Giare. Positivo un operatore di nazionalità camerunense. Scattato il piano di monitoraggio, prescritti tampone e isolamento per 4 colleghi e 23 ospiti, tutti negativi per ora.

Più complicata la situazione nel vicentino dove salgono a 58 persone in quarantena tutte legate al caso dell’imprenditore che ha rifiutato il ricovero. Le sei persone si sono messe in contatto con l’Ulss berica dopo aver letto la storia sui giornali e grazie al numero verde che è stato riattivato proprio per la presenza del nuovo focolaio.

E a proposito del focolaio vicentino, il presidente Zaia ha chiesto l’solamento fiduciario di 14 giorni obbligatorio in caso di contatto a rischio con un soggetto positivo al Coronavirus, con controlli più stretti demandati all’azienda Ulss, e prosecuzione di 14 giorni se si diventa positivi.

E se non si accettano le misure di contenimento si passa alla segnalazione a sindaco e Prefetto. Poi arresto e carcere.

“Chiedo che a livello nazionale si possa portare al penale – ha detto Zaia – la violazione dell’isolamento fiduciario, anche del negativo. Mi aspetto che sul ricovero coatto si provveda, e ne ho parlato con il ministro Speranza, a trovare la modalità con un decreto.

Il Tso non si fa solo per le malattie psichiatriche, lo si fa anche per epidemie o altre attività”. Anche il ministro, ha concluso, “ha detto che condivide la posizione sul tema del ricovero; quando un cittadino ha l’obbligo di essere ricoverato e non può provvedere alle cure in sicurezza, i sanitari hanno l’obbligo di farlo”.

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