“Non voglio disturbare”. Ennio Morricone se ne è andato a 91 anni, con lo stesso stile e la stessa umiltà che avevano contraddistinto la sua vita piena di successi e amore.
Il Maestro era stato ricoverato al Campus biomedico circa un mese fa, dopo una caduta dovuta ad un malore dovuto ad un disturbo respiratorio che gli aveva provocato la frattura del femore.
Operato immediatamente, Ennio Morricone è stato poi ricoverato in medicina interna, dove è deceduto sempre per complicanze respiratorie. Oggi ha oarlato il primario emerito di ortopedia e professore ordinario all’Università Campus Biomedico di Roma Vincenzo Denaro, anche amico della famiglia del grande compositore.
“È stato lucido e presente fino alla fine, ci ho parlato ieri mattina – ha detto il medico – si aspettava la sua morte e ha pianificato il suo funerale nei minimi dettagli, non voleva nessuna pubblicità”. Nel 2015 il Maestro si era già fratturato la gamba.
“È avvenuto il 7 agosto del 2015 e i primi di settembre aveva un importante concerto all’Arena di Verona – ha ricordato il professore – mi ha chiesto di operarlo in modo che potesse essere in condizioni di condurre il concerto.
Questo dimostra la grande forza d’animo e la grandezza di Morricone, un uomo che ha portato lustro alla nostra terra”.
La camera ardente, al piano -2 del Campus, è completamente chiusa a tutti. Nessuno può avvicinarsi, nemmeno per portare i fiori, e sarebbe comunque vietato per le limitazioni imposte dal Covid.
Non si sono visti nemmeno fan, a Trigoria, non lontano dal campo di allenamento della sua squadra del cuore, l’As Roma.
Ennio Morricone aveva già scritto il suo necrologio
Ennio Morricone aveva lasciato al suo avvocato un testo da divulgare dopo la sua morte. Commovente, sobrio e pieno di tenerezza.
“Io Ennio Morricone sono morto”, questa l’introduzione del testo che, ha sempre spiegato Assumma, è stato ritrovato dai famigliari e scritto dal Maestro prima della caduta che lo avrebbe portato alla morte.