Il Reddito di cittadinanza, ha davvero aiutato i giovani italiani come doveva o è stato un fallimento? Secondo alcuni è un sistema sbagliato
Discussissimo sin da subito, il famoso Reddito di cittadinanza, non ha trovato col tempo, il favore degli italiani. I numeri non sono soddisfacenti ed oltre a rischiare di accontentare solo una fetta di pubblico, starebbe finendo per deludere anche quello.
Statistiche alla mano, ad oggi, soltanto il 2% dei beneficiari di questo sussidio, hanno ad oggi trovato lavoro. Vale a dire che su 2,3 milioni di persone, ci sono riuscite soltanto in 40mila. Tra l’altro parliamo di nuovi lavoratori solo da quando hanno iniziato a percepire il reddito, e non è detto che tutti abbiano trovato lavoro grazie a questo metodo pensato dal Governo.
Inizialmente, faceva anche riflettere la figura dei navigator, ora oltremodo presi di mira. Tali figure, in 3000 assunte in tutta Italia, percepirebbero 27.399 euro lordi all’anno più 300 al mese per spese di trasferta, con un contratto che li copre fino ad aprile 2021. Inoltre, sembra che in tanti, abbiano anche richiesto il bonus dei 600 euro, nonostante continuassero a percepire regolarmente il loro stipendio. La stampa italiana ha iniziato ad attaccare questo sistema da più lati, definendo l’operazione, come “Il fallimento dei navigator“.
La riflessione però, andrebbe fatta più ad ampio raggio, non facendo ricadere le colpe soltanto su chi il lavoro deve cercarlo per i propri “clienti”. Infatti, il lavoro, per trovarlo ci deve prima essere, e se non vengono liberati o creati posti, come possono i navigator renderli disponibli ? Se l’economia però resta uguale a quella degli altri anni, industrie e imprese, avranno la stessa mole di lavoro e quindi non cercheranno nuovo personale.
In pratica, la persona che fa da tramite tra il lavoratore ed il datore di lavoro, funziona in un mercato dove domanda ed offerta, non sono così capaci, da incontrarsi senza un aiuto esterno. Questo non accade sempre perché chi cerca un lavoro non è capace di trovarselo da sé, ma spesso i datori ricercano particolari doti che non tutti hanno, quindi restano insoddisfatti e non producono nuovi posti. Ma il problema in questo momento, non sembra essere quello.
Quella del navigator, è stata pensata semplicemente come una nuova figura professionale, che svolge in maniera forse più attiva, quella che già in passato si richiedeva per i lavoratori dei Centri per l’impiego. Quindi in sostanza, è cambiato poco, e non per colpa di chi cerca il lavoro per i propri assistiti, ma perché il lavoro scarseggia oggi come non c’era per tutti, prima. Insomma, se l’Italia non migliora economicamente, non ci saranno mai dei veri miglioramenti per i cittadini stessi.
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