Un nuovo focolaio anche in Trentino, segno che qualcosa non sta funzionando: il coronavirus è tutt’altro che debellato. Ancora una comunità straniera.
Qualcosa non sta funzionando in Italia. O, per meglio dire, qualcuno sta scherzando col fuoco mettendo a repentaglio la propria vita e quella di chi gli vive vicino. E’ il caso di Mondragone, nel Casertano, dove è presente una numerosa comunità bulgara radicalizzata in Campania da molto anni.
A cui ora si aggiunge Predazzo dove le persone a rischio sono di etnia kosovara. A Predazzo sono già stati individuati 8 positivi. Tutto è iniziato da un cittadino kosovaro rientrato il 14 giugno: nonostante avesse l’obbligo di quarantena, ha rifiutato l’isolamento domestico.
Il kosovaro non si è accontentato di trasgredire ma ha anche partecipato ad una festa. Da qui le otto persone risultate positive al tampone.
Focolaio in Trentino, i kosovari hanno avuto contatti con altri?
Il cittadino kosovaro si è recato al pronto soccorso il 24 giugno scorso e il giorno successivo è risultato positivo al test per il virus Sars-Cov-2 assieme ai due conviventi.
Il trasgressore è stato segnalato all’autorità giudiziaria. “Questo – ha detto il direttore del Dipartimento di prevenzione, Ferro – è un esempio classico di come sia importante rispettare l’isolamento di 14 giorni per i soggetti che arrivano da fuori.
Fare il tampone subito in questo caso non sarebbe stato dirimente perché lui stava bene quando ha fatto la festa […] La malattia è emersa dopo tre giorni. In questo momento sono pochi casi e li riusciamo a seguire ma se diventassero centinaia diverrebbe difficile arginarlo”.
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