Disordini sulla Ocean Viking che ospita 180 migranti in attesa di un porto sicuro nel quale sbarcare. I passeggeri minacciano di gettarsi in mare.
Sommossa e tensione altissima tra i 180 migranti soccorsi che si trovano a bordo della Ocean Viking: alcuni di loro hanno minacciato di gettarsi in mare.
Lo afferma Sos Mediterranee che denuncia la “mancanza di solidarietà” dei Paesi Ue: “Ancora una volta siamo lasciati in un limbo senza alcuna indicazione di un porto di sbarco”. Le persone sono state recuperate in 4 diverse operazioni in 5 giorni nelle aree italiane e maltesi.
Cinque richieste, cinque risposte negative. E nel Mediterraneo ora scoppia il caso Ocean Viking, la nave di Sos Méditerranée in stand by con 180 persone a bordo soccorse nei giorni scorsi.
A differenza delle altre Ong, dalla Sea Watch alla Mare Jonio, che hanno avuto rapidamente assegnato un porto dal governo italiano dopo le operazioni di soccorso, la Ocean Viking ha ricevuto sempre dinieghi.
E ora il direttore operativo di Sos Méditerranée Frédéric Penard accusa: “Siamo lasciati soli in un limbo senza alcuna indicazione di un porto di sbarco. Abbiamo inviato cinque richieste alle autorità marittime italiane e maltesi: finora non abbiamo ricevuto risposte tranne due, negative.
I sopravvissuti hanno detto alle nostre squadre di soccorso di aver trascorso da due a cinque giorni in mare prima di essere salvati dalla Ocean Viking. Ciò significa che alcuni dei 180 sopravvissuti sono in condizioni precarie da più di 8 giorni. Questa condizione è inaccettabile”.
Sos Méditerranée denuncia una situazione di pericolo a bordo con alcuni migranti che minacciano di buttarsi in mare. “Dove è finito l’accordo di Malta sulla redistribuzione? – chiedono – il sostegno degli stati Ue ha fatto la differenza in passato. Non deve fermarsi ora”.
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