Tragedia in provincia di Treviso. Un ragazzo di 18 anni non si risveglia più dal sonnellino pomeridiano: trovato morto dai genitori.
Una tragedia tanto sconvolgente quanto inspiegabile. Mattia non aveva mai avuto problemi di salute, eppure non si è più svegliato da un sonnellino pomeridiano.
Il dramma a Castello Roganzulo di San Fior, in provincia di Treviso, dove il ragazzo di soli 18 anni, Mattia da Ros, è stato trovato senza vita dai genitori dopo essersi ritirato nella sua camera per fare un riposino dopo pranzo.
Ignote per ora le cause del decesso, per scoprire cosa sia successo è stata disposta l’autopsia. E’ il secondo lutto che colpisce la classe in cui andava Mattia: a novembre un altro compagno, Nicolò Di Giacomo, è morto in un incidente stradale, a 17 anni.
La cittadina trevigiana è in lutto. Il giovane, che frequentava l’Itis Planck di Lancenigo, dove aveva appena concluso il quarto anno, aveva detto alla mamma e al papà di voler fare un riposino sul suo letto dopo pranzo.
Dopo qualche ora, quando i genitori sono andati per svegliarlo lo hanno trovato privo di conoscenza. Hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma all’arrivo dei sanitari non c’era più nulla da fare.
L’autopsia verrà effettuata nei prossimi giorni, per capire il perchè del decesso: non si esclude possa essere stato causato da un malore che lo ha colpito nel sonno. Una tragedia apparentemente inspiegabile.
Mattia godeva di ottima salute. Il sindaco Giuseppe Maset ha fatto visita ieri, poche ore dopo la morte del giovane, alla famiglia di Mattia, molto conosciuta in paese dal momento che gestisce un emporio edile.
“Siamo tutti disorientati e nella riunione di giunta di questa sera penseremo a come ricordare nel modo migliore questo nostro giovane durante il consiglio comunale”, ha detto il primo cittadino.
La nonna del giovane ha chiesto al parroco del paese di suonare le campane a lutto, mentre la sorella della vittima, Asia, 20 anni ha detto: “Mio fratello era una persona buona e sempre con il sorriso, era sempre capace di tirarti su il morale con il suo bel modo di fare.
Lui studiava informatica ma non aveva ancora deciso cosa fare dopo la fine delle scuole superiori. Grazie alle sue passioni, conosceva gente da tutto il mondo perché sapeva usare bene le piattaforme informatiche”.
Sotto choc anche i suoi compagni di classe, che qualche mese fa hanno subito un altro lutto: lo scorso novembre, infatti, Nicolò Di Giacomo, 17 anni, di Casale sul Sile era morto in un incidente stradale in Viale Felissent all’altezza dell’ippodromo.
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