Conosciamo meglio Ferdinando Pantani, padre dell’ex campione di ciclismo, Marco, scomparso in circostanze dubbie nel 2004
Ferdinando Pantani, è il padre del fortissimo ciclista italiano, idolo di tanti giovani, morto il 14 febbraio 2004, Marco Pantani.
È ben noto che sulla vicenda che vide morire in una camera d’albergo il ciclista, ci sono ancora indagini in atto perché la soluzione-suicidio non convince. I genitori di Marco in questi anni, hanno presenziato a diverse manifestazioni per il ricordo del grande Marco.
Ferdinando Pantani moglie
Il grandissimo Marco Pantani, nacque il 13 gennaio 1970, secondogenito di Ferdinando Pantani, detto Paolo e di Tonina Belletti. La famiglia Pantani, visse fino al 1978 in via Saffi a Cesenatico.
Ferdinando Pantani pesca e sport
Durante la sua infanzia, Marco andava spesso a pesca, proprio con il papà e talvolta anche con nonno Sotero. Probabilmente, Ferdinando, è anche un grande appassionato di sport, perché il figlio ne ha praticati diversi sin da quando era bambino.
Marco giocava a calcio, fino all’arrivo in casa della prima bici, regalata da nonno Sotero. Da lì, sceglierà quel mezzo come amcio della vita ed eleggerà il ciclismo come sport principale da praticare.
Ferdinando Pantani Memorial Marco Pantani
La mamma ed il papà di Marco, hanno spesso presenziato a belle iniziative in memoria dello scalatore di Cesena: inaugurazione di parchi, statue ed anche la corsa chiamata proprio Memorial Marco Pantani. Ad ideare questa speciale tappa, furono il sindaco di Cesena, Giordano Conti, l’imprenditore Pino Buda, il presidente Panathlon Cesena Dionigio Dionigi.
Dal 2004 al 2018, erano stati solo atleti italiani a vincere in Emilia-Romagna, il primo fu Cunego. Nell’ultima stagione però, c’è stata la prima vittoria di un kazako: Aleksej Lucenko
Ferdinando Pantani sulla morte del figlio
Quando il corpo di Marco fu trovato senza vita, furono ascoltate tantissime voci, per cercare di ricostruire le ultime ore di vita del ciclista. Sia papà Ferdinando, che mamma Tonina, furono avvisati delle intenzioni da parte del dottor Giovanni Greco, di chiamare il servizio di diagnosi e cura di Forlì per i comportamenti strani che Marco iniziava ad avere a telefono.
Dalle testimonianze, emerge che i genitori si sarebbero rifiutati, non preoccupati inizialmente da tali comportamenti ed anzi, sarebbero anche partiti per una vacanza in Grecia. Fu lì, che furono raggiunti dalla morte del figlio. Il papà di Marco, avrebbe detto in un secondo momento: “Quando decideva di fare uso di cocaina non aveva limiti“, sfogandosi.
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