Gli ultimi sondaggi di Pagnoncelli parlano di un centrodestra sempre più forte, di un Pd in netto calo e di un balzo in avanti dei 5 Stelle. La Meloni resta la più amata.
I nuovi sondaggi commissionati dal Corriere a Nando Pagnoncelli, chiariscono molto poco cosa potrebbe accadere in Italia se si andasse a votare domani.
Anzi, una cosa la confermano: è caos, Perchè il centrodestra tiene ma salgono, e bene, i 5 Stelle nemici giurati – oggi – di Salvini e Meloni e comunque del sovranismo.
Il Pd di Zingaretti cala vistosamente dunque al momento la maggioranza in Parlamento vacilla, e pure al governo. Difficile ipotizzare un governo giallo-verde-tricolore, dunque la partita è ancora più confusa e aperta a tutto.
E ci si chiede da che parte starà Matteo Renzi, sempre pronto a capire dove il vento tira con più forza.
Sondaggi: Lega in lieve calo, centrodestra forte se unito
Nando Pagnoncelli illustra l’ultimo sondaggio Ipsos realizzato per il Corriere della Sera. Il termometro politico di fine giugno disegna qualche oscillazione rispetto al mese scorso per quanto concerne gli orientamenti di voto.
La Lega è sempre il primo partito con il 24% (-0,3), mentre alle sue spalle il Pd cala in maniera decisa: -0,8 negli ultimi 30 giorni e percentuale che scende al 20,4%.
La variazione più importante la fa registrare il M5s, che recupera oltre un punto e risale al 18%, ma è comunque inseguito da vicino da Fdi, che è rilevato al 16,3% (+0,1).
Tra le altre forze Fi è stabile al 7,2%, mentre Azione guadagna mezzo punto e sale al 2,8%.
Sondaggi: i voti che prenderebbero i partiti rispetto alle europee
Pagnoncelli fa anche una stima del numero dei voti che i singoli partiti incasserebbero rispetto alle elezioni europee di un anno fa: l’exploit è di Giorgia Meloni, che se si andasse a votare oggi otterrebbe 4,6 milioni di preferenze, più del doppio di quelle ricevute alle europee (2,7).
Un dato che è l’ennesima conferma dell’ascesa della leader di Fdi, premiata dagli italiani presi in considerazione, per la coerenza con cui affronta le questioni politiche.
In pratica la Meloni risucchierebbe i voti persi dalla Lega (6,8 milioni, 2,3 in meno rispetto alle europee) e da Fi (4,6 milioni, 300mila in meno): segno che gli equilibri all’interno del centrodestra stanno cambiando, ma anche che la coalizione unita è sempre la più forte.
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