Fiumicino, dipendente di un ristorante positivo al Covid: tamponi per i clienti

Il sindaco di Fiumicino, ha richiesto ai clienti di un ristorante di effettuare il tampone. Un lavoratore, è risultato positivo al Covid

L’allarme Coronavirus è tutt’altro che da ritenersi terminato in moltissimi paesi, come in Italia, dove la Fase 2 ha consentito di allentare leggermente le misure di sicurezza, ma non di accantonarle del tutto. Infatti nella giornata di ieri, un dipendente del locale Indispensa di Fiumicino, ha scoperto di essere affetto da Covid-19.

L’allarme, muove ora un grandissimo numero di soggetti che potrebbero essere a rischio: tutti i clienti del locale dal 22 giugno ad oggi ed i loro parenti, dovranno rimanere in isolamento, almeno fino ai risultati del tampone. Chi è stato presente dal 22 giugno al locale infatti, dovrà sottoporsi al tampone, presso l’Asl di via Casal Bernocchi ad Acilia. Tale Asl, è aperta tutti i giorni dalle 7.00 alle 12.00 tranne la domenica.

Dipendente positivo al Coronavirus, locale momentaneamente chiuso

Tantissima la preoccupazione ora, per chi ha scoperto nelle scorse ore, di essere stato a contatto con il lavoratore, già in quarantena. Il locale invece, per adesso è stato chiuso e lo sarà fino a prossime disposizioni dell’Asl. Lo stesso sindaco della piccola località vicino Roma, Esterino Montino, è stato il primo a lanciare l’allarme e con esso un monito: “La Asl RM3 ci ha comunicato che un dipendente del locale “Indispensa”, che si trova accanto al Comune di Fiumicino, è risultato positivo al coronavirus“, ha annunciato, chiedendo appunto ai clienti più recenti di sottoporsi responsabilmente al tampone.

Nella Regione Lazio intanto, l’indice Rt è risultato di nuovo essere più alto di 1. Questo, nonostante ci sia stato nelle ultime settimane un consistente calo dei casi, di cui tra l’altro soltanto dodici sono per ora, da codice rosso. L’indice di trasmissibilità risulta però essere al di sopra della sicurezza a causa degli ultimi focolai romani: l’IRCCS San Raffaele Pisana, il palazzo occupato alla Garbatella e l’istituto religioso Teresianum.

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