Sono saliti a 54, ma il numero è destinato a salire, i casi positivi alla Bartolini di Bologna, in zona Roveri. “Più di mille lavoratori a rischio anche in altre aziende trasporto”.
E’ allarme vero a Bologna dopo la scoperta dei positivi al coronavirus all’interno dell’azienda Brt, ex Bartolini. Ci sarebbero più di mille lavoratori e relative famiglie e amicizie a rischio. E altre aziende che avrebbero già rilevato casi di contagio.
Ma nessuno chiude. Simone Carpeggiani, coordinatore provinciale di SiCobas, denuncia a Fanpage.it: “Sei nuovi infetti accertati anche in altri magazzini, cioè 2 in Pelletways a Calderara di Reno, 2 in Dhl e 2 in Tnt. E’ una cosa grossa: parliamo di più di mille lavoratori. Molti stanno sottovalutando il problema”.
“Abbiamo saputo dei primi due casi positivi in Bartolini il 15 giugno, dieci giorni fa – ha spiegato ancora il coordinatore provinciale di SiCobas -. Abbiamo subito chiesto all’azienda e alle istituzioni di avviare la procedura di quarantena per i lavoratori, ma non abbiamo ricevuto risposta.
L’azienda aspettava indicazioni dall’Asl, la quale però a sua volta non ha voluto prendersi la responsabilità di chiudere tutto“.
In una mail che il sindacato ha inviato proprio il 15 giugno si legge, nello specifico: “Siamo venuti a conoscenza che presso il magazzino di BRT Zona Roveri (BO) sono stati riscontrati 2 lavoratori Positivi al Covid-19.
Per prevenzione di tutti i lavoratori operanti presso il suddetto magazzino ed evitare nuovi focolai, chiediamo a nome e per conto dei lavoratori che venga obbligatoriamente effettuato il Test sierologico a tutti, come previsto dal decreto CDM di Marzo 2020, a partire dalla data odierna.
Informiamo che, se non vi è la disponibiltà di effettuare i suddetti Test, i lavoratori, a partire da oggi stesso, non entreranno sul luogo di lavoro mettendosi in Quarantena preventiva.
Richiediamo quindi che, se sopraggiunga la necessità dei lavoratori di sottoporsi alla Quarantena preventiva, l’azienda retribuisca tutti i dipendenti poichè assenti dal posto di lavoro per causa Covid-19″.
Sono saliti a 54 i casi di contagi da Coronavirus alla Bartolini di Bologna in zona Roveri. Un aumento significativo, se si tiene conto che solo ieri i contagiati erano 40. Il numero definitivo potrebbe tuttavia essere ben superiore, dal momento che mancano all’appello altri 40 tamponi da analizzare.
“La situazione sta peggiorando, siamo molto preoccupati – ha commentato a Fanpage.it Simone Carpeggiani. Anche perché abbiamo avuto notizia di almeno sei nuovi infetti accertati in altri magazzini, cioè 2 in Pelletways a Calderara di Reno, 2 in Dhl e 2 in Tnt.
Abbiamo paura che possano replicare l’emergenza scoppiata in Bartolini. Anche perché nessuna di queste aziende ha chiuso”.
Intanto, Bartolini ha fatto sapere che nella sola giornata di oggi sono stati sottoposti a tampone “altri 170 lavoratori, tutti i drivers ed i dipendenti operativi della filiale” bolognese dove si è registrato un focolaio di Coronavirus.
A questi si aggiungono altri 200 tamponi fatti nei giorni scorsi che portano, quindi, ad un numero complessivo di 370 lavoratori sottoposti al test. Brt Corriere Espresso “sta seguendo e gestendo con estrema attenzione l’evolversi della situazione legata al cluster Covid-19 verificatosi nel proprio magazzino di Bologna Roveri, e originato da lavoratori di servizi logistici di magazzino gestiti da una società esterna.
L’azienda – si spiega in una nota – si è prontamente attivata in stretta collaborazione con l’Azienda sanitaria locale in via precauzionale, al fine di contingentare e razionalizzare le attività operative e contemporaneamente per la verifica della diffusione del contagio, in rigorosa conformità al Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.
Sono state dunque “prontamente attuate le necessarie misure di sicurezza a tutela degli operatori e dei dipendenti e di verifica di diffusione del contagio. E’ stato effettuato lo screening attraverso tampone naso-faringeo dei circa 200 lavoratori, che attualmente ha evidenziato la presenza di alcuni positivi asintomatici”.
Inoltre per tutti i lavoratori coinvolti “e’ stato disposto l’isolamento domiciliare, come previsto dai protocolli sanitari nell’ambito della emergenza Covid”.
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