Gli esperti e i politici sono quasi obbligati a dirci di non abbassare la guardia perchè il virus ancora è vivo, ma i numeri sono incoraggianti.
Facciamoci un applauso. Perchè dopo mesi di angoscia, i numeri incoraggiano a sperare che tutto stia finendo, e che i nostri sacrifici non sono risultati vani.
L’unica nota dolente, è che di coronavirus si continua a morire, anche se molto meno: 23 decessi nelle ultime 24 ore a fronte delle 24 di domenica, dunque il livello più basso da inizio marzo.
In Lombardia nell’ultima giornata si sono sono registrate 3 vittime, mentre domenica erano state 13, il dato più basso dal 27 febbraio. Il numero totale delle vittime in Italia sale dunque a 34.657. Il dato è stato reso noto come ogni giorno dalla Protezione Civile.
Un applauso soprattutto ai medici e agli operatori sanitari che non hanno mai smesso di lottare in prima linea per salvare vite, a volte a discapito della propria.
Qualcuno ha organizzato male l’emergenza negli ospedali, molti medici hanno immolato la loro vita per gli altri, spesso senza adeguati dispositivi di protezione. La pandemia è un evento straordinario, vero, ma ci sono errori oggettivi della Sanità che si andranno a valutare a bocce ferme.
Un applauso a noi cittadini che anche se a malavoglia, per paura e per rispetto, abbiamo sempre obbedito ai dettami del governo: siamo rimasti in casa, abbiamo perso il lavoro, qualcuno non ha soldi per mangiare: doppio appaluso.
Meno meritevoli le promesse di soldi arrivati in ritardo o mai arrivati. Anche su questo si indagherà quando tutto sarà finito.
Intanto godiamoci i numeri: A ieri, 22 giugno, Sono 238.720 i contagiati da coronavirus in Italia. L’incremento giornaliero è di 218 nuovi contagi, in calo rispetto a domenica, 143 dei quali in Lombardia, pari al 65,5%.
Il dato della Protezione civile comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Sono 7 le regioni ad aumento zero: Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta e Basilicata.
Terapie intensive vuote di pazienti Covid in nove regioni, secondo i dati della Protezione civile. Si tratta di Marche, Campania, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata. Reparti di rianimazione senza pazienti Covid anche nella provincia autonoma di Trento.
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