Cina, festival carne Yulin: denunce da parte degli animalisti

Il festival carne Yulin in Cina è arrivato alla sua decima edizione comportando la morte atroce di oltre dieci milioni di cani e gatti 

Festival Carne Yulin
Fonte Instagram – @hsiitalia

Sembrava essere finito lo strazio dei cani e dei gatti in Cina grazie alla decisione del governo centrale che li aveva definitivamente cancellati dell’elenco del bestiame.

Finalmente erano stato inclusi tra gli animali da compagnia, ma a quanto pare ciò non è bastato per fermare l’efferato festival della carne di Yulin. Nemmeno il divieto di commercio di animali selvatici ha fermato questa pratica barbara, che ogni anno prevede torture e morte di migliaia di cani e gatti.

Quelli che per tutto il mondo sono i classici amici a quattro zampe in quelle zone vengono messi in gabbia per poi essere colpiti con vili bastonate sulla testa. Ma non finisce qui. “Il festival delle torture” prevede che i malcapitati esseri vengano bruciati e bastonati da vivi.

Qualcosa di non concepibile nel 2020, che ovviamente ha scatenato le reazioni dei sostenitori delle cause animali. Non potevano rimanere impassibili ad assistere all’ennesimo sterminio di massa.

Festival carne Yulin: la protesta degli animalisti mondiali

Festival carne Yulin
Fonte Instagram – @hsiitalia

L’associazione americana Humane Society International, che da diversi anni si batte per la tutela degli animali nel mondo, ha fatto una stima in tal senso. Secondo i dati raccolti sarebbero addirittura 10 milioni i cani sterminati ogni anno in Cina in occasioni di questa “ricorrenza”.

Per forza di cose non si può pensare che il commercio nell’area di Yulin possa terminare istantaneamente. Nonostante ciò qualche impercettibile segnale di cambiamento c’è. Le città di Shenzhen e Zhuhai sono state le prime a vietare la vendita di carne di cane e gatto.

Poco prima dell’apertura della rassegna cinese invece sono stati salvati 10 cuccioli destinati alla vendita in un mercato situato a pochi chilometri da Yulin. Una piccola goccia nell’oceano, che almeno ha evitato a delle povere anime innocenti di diventare carne da macello dopo pochi mesi di vita.

Un primo passo verso la fine di una pratica che non è umanamente concepibile. La Humane Society International ha condiviso la lieta notizia con i propri sostenitori spiegando i dettagli dell’operazione.

Il post della Humane Society International

 

Visualizza questo post su Instagram

 

A poche ore dall’apertura del “Festival” cinese della carne di cane, sono stati salvati 10 cuccioli destinati alla vendita in un mercato alle porte di #Yulin. Alcuni attivisti animalisti cinesi hanno trovato animali già macellati sulle bancarelle del mercato di Nancho, mentre appena fuori Yulin, hanno scoperto un banchetto con una gabbia piena di cuccioli ancora vivi, che fortunatamente sono riusciti a portare in salvo. Insieme agli attivisti animalisti cinesi continueremo ad esortare le autorità locali ad accogliere, non solo a parole, la recente dichiarazione del governo nazionale, secondo il quale i cani sono compagni e non “bestiame” e quindi ad interrompere l’evento che dovrebbe avere inizio il prossimo 21 giugno. Non solo per il bene degli animali, ma anche per la salute e la sicurezza dei suoi abitanti. Con la conferma di nuovi casi di #COVID_19 collegati ad un mercato di Pechino, dare il via libera ad un festival molto affollato rappresenta un rischio significativo per la salute pubblica. Aiutaci a salvare quanti più animali possibile 👉 link in bio #salviAmo #cani #stopyulinfestival #stopyulin #HSIItalia . . . #yulindogmeatfestival #yulinfestival #banyulinfestival #banyulinforever #dogmeattrade #dogmeatfestival

Un post condiviso da HSI Italia (@hsiitalia) in data:

LEGGI ANCHE >>> “È peccato volere l’estinzione dei cinesi?” Rita Dalla Chiesa indigna

LEGGI ANCHE >>> Sapete qual è il segno zodiacale più intelligente? Ecco la risposta

Gestione cookie