Daniela Rosati, l’ex di Galliani: “quel dirigente Mediaset che mi picchiò”

Daniela Rosati torna a parlare dopo lungo tempo e in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano rivela retroscena inquietanti e violenti riguardanti il suo passato

Daniela Rosati
Fonte foto: Getty Images

Vi ricordate di Daniela Rosati, la giornalista e conduttrice televisiva, che in passato è stata l’ex di Adriano Galliani? Oggi la donna ha 62 anni e la sua vita è indissolubilmente legata alla religione.

In una lunga intervista rilasciata al Fatto Quotidiano ha spiegato: Ora mi dedico alla preghiera, alla carità e alla scrittura.

E come si guadagna da vivere? “Vivo di quello che ho guadagnato grazie al mio lavoro e di ciò che ho avuto durante la separazione da Galliani: però, a differenza di quanto scritto da certi giornali, dal 2003 non ricevo più alcun mantenimento. Concretamente, passo le giornate pregando, vivendo la comunità e partecipando a conferenze e incontri dove vengo invitata a parlare“.

Nell’intervista c’è anche spazio per ricordare un passato truce. Parlando dei suoi trascorsi a Mediaset, essendo sposata con Galliani era soggetta a critiche: “il fatto che fossi stata sposata con Galliani creò invidie e vessazioni. Un alto dirigente arrivò persino a mettermi le mani addosso. Non lo denunciai pur avendo dei testimoni”.

Daniela Rosati, un passato violento e terrificante: “Mi prese a calci fino a farmi svenire”

Daniela Rosati
Foto da Instagram: @gossipitaliaofficial

Silvio Berlusconi, stimato e apprezzato da Daniela Rosati, non seppe mai nulla dell’accaduto: “No, non gli ho mai detto nulla. Più mi massacravano, più stavo zitta. Non mi piace pietire le cose e non credo che abbia mai saputo nulla”.

Ma la violenza pare essere stata una costante nella sua vita, anche al di fuori della carriera. La Rosati ricorda un evento traumatico e davvero inquietante della sua giovinezza. Erano gli anni ’80 e successe un fatto terrificante e gravissimo.

“Ero a Saint Paul de Vence con il mio compagno di allora – di cui non farò mai il nome – e scoprì di aspettare un bambino: avevo le nausee e non me la sentivo di andare in barca con gli amici, così gli dissi che sarei rimasta a casa. Lui ebbe crisi di violenza, mi prese a calci fino a farmi svenire. Rinvenni in un lago di sangue. Pulì tutto con della carta assorbente. Lo shock per la perdita del bambino fu enorme, tanto che non ricordo nulla dei giorni seguenti”.

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