Bimbo di 2 anni ucciso dal padre: sigarette spente sul corpicino

Nei giorni in cui i politici tornano a chiedere la cannabis libera, spuntano gli agghiaccianti dettagli sulla morte di un bambino di 2 anni, ucciso dal padre.

Come fosse normale: “È già successo. Quando mio marito fuma, va fuori di testa. Perde il controllo.[…] Stanotte lui si è alzato e ha iniziato a picchiare il bambino. Mi sono svegliata, ho provato a fermarlo, ma non ci sono riuscita”. Lo raccontava la madre del bambino ucciso.

Nulla può giusticare tanta violenza contro un bambino, figuriamoci verso un figlio di due anni. Il bimbo ucciso lo scorso maggio dal padre di 25 anni a Milano, in via Ricciarelli, aveva bruciature su tutto il corpo e il cranio spaccato. Questo quanto dichiarato dai medici legali ascoltati ieri dai giudici della Corte d’Assise di Milano nell’udienza del processo contro l’imputato.

Sono stati dunque confermati dai medici legali gli agghiaccianti dettagli sulle lesioni provocati al bambino. Ascoltati in aula venerdì 19 giugno, i medici hanno certificato che sul corpo del piccolo sono state rinvenute tre bruciature di sigarette oltre ad ustioni sulla pianta dei piedini realizzate con fiamma viva.

Bimbo di 2 anni ucciso, il padre mostro in aula

I medici legali sono considerati testimoni poiché hanno fatto un sopralluogo sulla scena del delitto subito dopo l’omicidio, ieri sono stati ascoltati dai giudici della Corte d’Assise di Milano.

E hanno raccontato del corpo martoriato del piccolo, al quale erano state inferte diverse fratture e lividi, derivati dalle botte dategli dal padre. Stabilita anche la causa del decesso, sopraggiunto dopo un colpo mortale alla testa che gli ha provocato un grave trauma cranico.

Si ipotizza che sia stato colpito in fronte da un oggetto o che sia caduto di testa da un’altezza considerevole. Ad ascoltare i due medici legali, c’era anche l’imputato, in carcere da circa un anno e accusato di omicidio volontario e maltrattamenti famigliari, poiché anche la moglie e gli altri figli avrebbero subito la sua rabbia tossica in più di un’occasione.

I giudici hanno fissato le prossime udienze per il 26 e il 29 giugno, giorno nel quale verrà ascoltata la moglie del 25enne che si è costituita parte civile. Al momento del delitto, lei è stata trovata dai poliziotti vicino al corpicino esanime del figlio.

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