Conosciamo insieme chi è Carlin Petrini, il gastronomo fondatore di Slow Food, l’associazione che difende la centralità del cibo e il suo giusto valore
Andiamo a conoscere una personalità molto importante nel mondo del food. Stiamo parlando di Carlin Petrini, il sociologo e gastronomo piemontese che ha fondato l’associazione senza scopo di lucro Slow Food, famosa in tutto il mondo.
Carlin Petrini, biografia
Carlo Petrini, più conosciuto come Carlin, è nato a Bra, in provincia di Cuneo, il 22 giugno 1949. A breve compirà 71 anni. Figlio di un’ortolana e di un ferroviere, ha condotto gli studi universitari presso l’Università di Trento, laureandosi in Sociologia.
Dal 1977 si occupa di enogastronomia, scrivendo per diversi periodici e giornali italiani. Il suo contributo è stato fondamentale per la nascita del Gambero Rosso, una casa editrice specializzata in guide enogastronomiche, molto conosciuta in Italia e nel mondo e dal grande valore.
È stato anche l’ideatore di molte manifestazioni che i piemontesi – e non solo – conoscono molto bene: Cheese, Il Salone del Gusto e Terra Madre tutte nel capoluogo piemontese. Proprio di quest’ultima manifestazione ha detto: “Ma enogastronomia non vuol dire impiattare pastasciutta in televisione. Semmai, la contraddizione è parlare di cibo e vino in un mondo che ancora muore di fame, e io penso che Terra Madre abbia un po’ fermato questa schizofrenia perché ha creato un tessuto di comunità, facendo discutere di cibo giusto in Perù, in Burkina Faso o in Amazzonia”.
Sempre impegnato e attivo politicamente, gode della stima di Vittorio Sgarbi che nel 2012 lo indicò come premier del suo partito politico, nonché dell’apprezzamento di Michele Santoro, che l’anno successivo lo indicò come un possibile ministro.
Carlin Petrini, Slow Food
Il 9 dicembre 1989 fonda nella sua città natale, Bra, il movimento internazionale Slow Food. L’associazione, nata con finalità senza scopo di lucro, è sorta in contrapposizione all’idea del Fast Food, infatti Petrini promuove il diritto a vivere il pasto come un piacere, difendendo le tradizioni agrigole, nonché enogastronomiche di ogni parte del mondo.
Il movimento ha respiro internazionale e si è impegnato nella salvaguardia della biodiversità e nella difesa dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare.
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