Fanno inorridire le notizie che giungono dall’Africa, dove un missionario di sessantun’anni è stato scoperto. Violentava delle ragazzine
Quattro ragazzine, sarebbero state violentate ripetutamente in un orfanotrofio in Kenya, da quando avevano undici anni. Gli abusi, avrebbero preso vita nella cittadina keniota di Boito, dove le ragazzine, vivevano in un orfanotrofio, diventato poi teatro dei loro incubi.
Ad essere sospettato, il sessantunenne missionario americano, Gregory Haynes Dow che sarebbe stato assistito ed aiutato nelle operazioni, dalla moglie, Mary Rise Dow che avrebbe portato le ragazze in clinica per fornire loro dei metodi contraccettivi.
Kenya, quattro ragazzine venivano violentate da un missionario
Gregory Hynes Dow, da missionario a carnefice. Tra il 2013 ed il 2017, lo statunitense con l’aiuto di sua moglie, avrebbe ripetutamente aggredito e fatto violenza a scopo sessuale, su quattro ragazzine che all’epoca dell’inizio del loro incubo, avevano solo tra gli undici ed i tredici anni.
Secondo l’accusa, l’uomo sarebbe: “stato in grado di perpetrare questi crimini senza timore che l’abuso potesse trasformarsi in gravidanza”, proprio grazie all’intervento della moglie, Mary, che avrebbe portato le bambine in una clinica del posto, per far impiantare nei loro corpi, dei dispositivi di controllo delle nascite. Oltre ai danni morali adesso, le orfane, potrebbero dover fare i conti anche con quelli fisici.
Sarebbero state due ragazzine a denunciare i fatti alla polizia locale, nel 2017, e quando gli uomini il giorno dopo, erano andati all’orfanotrofio, non avevano trovato né il missionario né sua moglie. Un mandato di cattura però, fu subito rilasciato ai danni di Hynes Dow, che è stato poi catturato solo nel 2019 ed ora è in carcere, condannato a 16 anni di reclusione. Pare che sia Gregory che sua moglie, avessero già altre condanne alle spalle. L’americano aveva già violentato una ragazza nel 1996. Intanto la donna, fu condannata ad un anno di carcere in Kenya o al pagamento di una somma pari a 500 dollari. La donna scelse la seconda alternativa ed ora è tornata negli States.
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