Ripercorriamo la vita dell’attore e comico romano Alberto Sordi, ancora oggi ricordato con affetto dagli italiani. Biografia, carriera e vita privata
Alberto Sordi è stato tra gli interpreti più illustri della storia del cinema del Bel Paese. La sua simpatia e il suo estro di matrice romana lo hanno reso praticamente “immortale”. Ancora oggi le sue gesta sono ricordate e soprattutto emulate dai giovani, che lo prendono come modello di riferimento.
Una vita fatta di grandi successi, ma anche di tanto lavoro e sacrifici visto che ha collaborato in circa 200 film. Andiamo quindi a rivisitare le sue opere più importanti e gli aspetti più intimi della sua vita privata.
Alberto Sordi biografia
Nasce a Roma il 15 giugno del 1920 in via San Cosimato a Trastevere da Pietro Sordi e Maria Righetti. Trascorre buona parte dell’infanzia a Valmontone dove di fatto matura la sua vocazione per il mondo dello spettacolo. Già da piccolo si cimenta in piccole recite scolastiche con marionette e in canti nel coro della Cappella Sistina.
Nel 1936 incide un disco di fiabe per bambini e grazie al ricavato si iscrive al corso di recitazione all’Accademia dei filodrammatici di Milano abbandonando gli studi. L’esperienza meneghina però si rivela un flop a causa della sua marcata cadenza romana.
Per questo rientra nella Capitale dove inizia a lavorare come comparsa a Cinecittà per poi vincere un concorso di doppiaggio che di fatto gli apre la strada verso il successo. Presta la sua particolare voce per alcuni film di Stanlio e Olio, Bruce Bennett, John Ireland, Franco Fabrizi e Marcello Mastroianni (nel film Domenica d’agosto).
Un altro punto di svolta nel suo percorso artistico è l’arrivo in radio negli anni ’40 con programmi di satira ispirato ai personaggi de I compagnucci della parrocchietta. Un’interpretazione che gli è valsa le attenzioni di Vittorio De Sica che lo chiama a recitare in Mamma mia, che impressione! Prosegue con alcuni programmi presentati da Corrado come Oplà, Vi parla Alberto Sordi e Rosso e nero.
Alberto Sordi film, spaghetti
Passando al cinema invece inizialmente si occupa di ruoli minori per poi spopolare negli anni ’50 prima con I vitelloni di Fellini. Successivamente sotto la regia di Stefano Vanzina si consacra con Un giorno in pretura, Un americano a Roma e Piccola posta.
Giunto all’apice inizia ad ideare dei personaggi che vengono denominati dalla critica come “l’italiano medio” dai tratti prepotenti coni deboli e di sottomissione con i forti per cercare di ottenere dei favoritismi. Tra gli altri ruoli di rilievo spiccano quello del maestro in Bravissimo, il gondoliere in Venezia, la lune e tu.
Tra gli anni ’60 e ’70 recita in La grande guerra, Tutti a casa, Una vita difficile, Il boom, Detenuto in attesa di giudizio e Il malato immaginario. Nello stesso periodo si concentra anche sulla regia con 19 pellicole a partire dal 1966 con Fumo di Londra a Dove vai in vacanza nel 1978.
Per quanto concerne gli ultimi film negli anni ’80 -’90 si distingue con Il tassinaro, Un tassinaro a New York, Nestore, l’ultima corsa e Incontri proibiti accanto a Valeria Marini.
Alberto Sordi figli
Tanto scenico davanti alle telecamere, ma tanto riservato al di fuori. Su di lui si sa che non è si è mai sposato e non ha avuto figli. Gli sono state attribuite diverse relazioni tra cui quelle con Patrizia De Blanck, Shirley MacLaine e Uta Franzmair. L’unica accertata però è quella con Andreina Pagnani durata nove anni.
Alberto Sordi morte
Si è spento il 24 febbraio 2003 all’età di 82 anni nella sua abitazione a Roma in seguito ad una lunga battaglia contro un tumore ai polmoni. Ai suoi funerali svolti nella Basilica di San Giovanni in Laterano hanno partecipato oltre 250mila persone.
Alberto Sordi frasi
Al pari di tanti artisti, Sordi è rimasto indelebile anche per via di alcune sue citazioni che hanno fatto la storia. Tra le tante, ecco le più importanti e famose:
- Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi;
- Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa;
- La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto;
- Sa perchè dicono che sono avaro? Perchè i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
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