Irene Pivetti è indagata con altre cinque persone, ma l’inchiesta non riguarda il caso mascherine per l’emergenza coronavirus controllata dalla procura di Roma.
L’accusa è di riciclaggio. Ma per ora, le mascherine di cui tanto si è parlato, non c’entrano. Più un aggravante che un’attenuante.
Irene Pivetti è indagata, insieme con altre cinque persone, nell’inchiesta milanese che oggi ha portato la Guardia di Finanza a perquisire la sua abitazione lombarda e alcune sue società.
L’indagine ha sotto la lente di ingrandimento operazioni di import-export con la Cina da parte di società riconducibili all’ex presidente della Camera.
L’inchiesta è coordinata dal pm Giovanni Tarzia e non riguarda l’emergenza Covid. Il fascicolo è aperto da ancora prima che scoppiasse lo scandalo mascherine, si trovava in Procura a Milano, oggi sono state effettuate perquisizioni e acquisizioni di documenti.
L’inchiesta di Roma
Nei giorni scorsi la Procura di Roma ha inviato ai colleghi di Milano per competenza territoriale l’indagine avviata nelle scorse settimane sulla società ‘Only Logistics Italia‘, amministrata dall’ex presidente della Camera.
Il procedimento, in cui si procede per il reato di frode nelle pubbliche forniture, riguarda una partita di dispositivi di protezione individuale commissionata nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
I magistrati, il 29 aprile scorso, avevano acquisito documenti nella sede della Protezione Civile e in particolare sui contratti di fornitura stipulati con la società.
Sulla società della Pivetti per il caso mascherine sono state avviate indagini anche a Savona e Siracusa, mentre a Roma è aperto un procedimento anche della Corte dei Conti.
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