Bonus ristrutturazioni 110%: abusi edilizi e possibili incongruenze

Il bonus ristrutturazioni al 110% sta prendendo sempre più quota, ma attenzione alla possibilità di riscontrare abusi edilizi

Bonus ristrutturazioni
Fonte Pixabay

Il bonus ristrutturazioni al 110% seppur non ancora ufficialmente in vigore si è già preso la scena. Molte persone infatti sono già all’opera per realizzare i lavori in campo edilizio grazie allo sgravio fiscale introdotto con il Decreto Rilancio. 

Sarà valido per le spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 con possibilità di cessione del credito verso l’impresa incaricata dei lavori o anche ad istituti di credito.

Ma è bene prestare la massima attenzione. Non tutti i tipi di intervento sono comprensivi di sconto. Chi sta già gongolando all’idea di ristrutturare la propria casa senza alcun tipo di esborso si sbaglia di grosso. In primis, perché si tratta di un bonus in detrazione (ripartito in 10 quote annuali di pari importo) e soprattutto perché per poterlo ottenere c’è bisogno di modificare in maniera importante più parti di un edificio.

Bonus ristrutturazioni al 110% e rischio abuso edilizio

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Proprio per questo motivo, lo scenario che si prospetta all’orizzonte, non è tra i più rosei. Non è infatti da escludere l’ipotesi che possano venire alla luce problemi di difformità, illeciti e abusi edilizi di vario genere. 

In molti casi le irregolarità sono state celate e sono riuscite a “sopravvivere” nel tempo. Stavolta però non potrà essere così. La preventiva fase di controllo a cui bisogna prestarsi per poter comprendere se si dispongono o meno delle caratteristiche essenziali per accedere al bonus, sarà molto ardua in tal senso.

Verranno sicuramente smascherati alcuni “furbetti”, le cui abitazioni presenteranno discrepanze e abusi edilizi che fino a quel momento l’avevano fatta franca. Onde evitare questi scenari spiacevoli, sarebbe meglio avviare dei check-up volti a far chiarezza sulle possibili incongruenze.

Solo dopo aver avuto garanzie in merito si può presentare senza patemi d’animo la CILA, SCIA e altri permessi per poter iniziare i lavori di ristrutturazione. Le imprese dal canto loro non potranno permettersi favoritismi di alcun tipo, visti che controlli e sanzioni non sono di poco conto.

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