De Luca lancia un nuovo missile sui politici e contro i suoi alleati a Roma: “Se Codogno fosse stata in Campania ci avrebbero zittiti per 30 anni”.
Il governatore della Campania e il sindaco di Napoli sembrano avere la stessa regia quando parlano di coronavirus. Una regia ‘pericolosa’, perchè quando si parla di Nord e Sud, e differenze varie tra cittadini dello stesso paese, la trama potrebbe sempre cadere di stile.
“Se Codogno si fosse trovata qui, ci avrebbero tappato la bocca per altri 30 anni” – dice il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che poi attacca anche sulla decisione di non votare alle Regionali nel mese di luglio, ma in autunno: “Le opposizioni hanno paura di andare a votare, va bene così perderanno ancora più voti”.
Durante il comizio nel cuore del Cilento, il candidato alle Regionali De Luca, si comporta come il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e rimarca l’orgoglio territoriale sulla gestione dell’emergenza Coronavirus: «Oggi la Campania si presenta a testa alta”.
E continua: “siamo la Regione che ha retto meglio di tutti. Proviamo ad immaginare se Codogno si fosse trovata qui, cosa sarebbe successo. Ci avrebbero tappato la bocca per altri 30 anni. Noi però siamo persone civili, non speculiamo su nulla».
Un’affermazione che assomiglia a quella del sindaco di Napoli – anche lui candidato alle Regionali campane – che aveva affermato: «Immaginate se questo virus, invece di partire dalla Lombardia, fosse partito dalla Campania: il primo decreto sarebbe stato quello di sparare a vista qualsiasi meridionale».
De Luca non vede l’ora di andare alle urne, è convinto di vincere e di essere confermato governatore della Campania. «Sono stracandidato, a Dio piacendo», così ha detto in un’intervista web con la Fondazione Luigi Einaudi.
Fino a qualche settimana fa, in piena Fase 1, la popolarità e i sondaggi politici su De Luca erano saliti alle stelle. Oggi l’ex sindaco di Salerno sa che nel post-lockdown deve cambiare e aggiornare strategia perché il sentimento degli elettori fa presto a cambiare.
De Luca avrebbe voluto elezioni subito e lo ribadisce chiaramente: «Le opposizioni hanno paura di andare a votare, va bene così perderanno ancora più voti. A Roma c’è un governo di squinternati, delle forze politiche di squinternati». Per buona pace dei suoi stessi alleati.
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