Dopo una seduta fiume la Camera ha approvato in via definitiva il decreto scuola. Azzolina: “L’obiettivo è portare tutti a scuola in presenza”.
Sembrava scontato, ma a sentire le varie parti a confronto, così scontato non è. Le scuole dovrebbero riaprire a settembre, in presenza. con tutte le cautele del caso. Ma non mancano le polemiche.
la Camera si è riunita ieri in tarda serata con l’obiettivo di trovare un’intesa tra i gruppi parlamentari sul decreto scuola, che scade domenica prossima. Le opposizioni avevano puntato i piedi, minacciando ostruzionismo per cercare di impedire la conversione in legge entro sabato.
“L’obiettivo è portare tutti a scuola in presenza. Con particolare attenzione ai più piccoli che hanno sofferto maggiormente in questo periodo”. Quello per la scuola “sarà un piano su più livelli che seguirà l’andamento del rischio di contagio”. Lo ha detto la ministra Lucia Azzolina nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi.
La ministra è intervenuta all’inizio dell’incontro dicendo che “sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4 miliardi di euro” precisando che “ci sarà subito un nuovo stanziamento di altri 330 milioni per l’edilizia scolastica leggera”. “La norma contenuta nel decreto scuola favorirà i lavori dando ai sindaci potere di intervenire” – ha aggiunto.
“Siamo tutti d’accordo – ha proseguito la ministra chiudendo l’incontro – che l’obiettivo di riapertura a settembre è complesso ma raggiungibile se ci mettiamo tutti attorno a tavolo. Lavoriamo tutti, ciascuno per la propria parte, il paese si aspetta da noi che i ragazzi a settembre tornino a scuola”.
Cosa cambierà nelle aule
A breve saranno rese note le linee guida, c’è la concreta possibilità di avere divisori tra i banchi. Il ministero sta aspettando i dati sull’edilizia dagli Enti locali e a breve chiuderà le linee guida condivise per settembre.
Il documento del Cts sarà valutato rispetto all’andamento epidemiologico. Oltre alle mascherine ci sarà possibilità di usare le visiera anche per andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie e ipoacusici.
Il Cts sta valutando anche la possibilità di compartimentare i banchi, con divisori, anche per garantire maggiore sicurezza.
L’Anci: ”La riapertura delle scuole a settembre comporterà molte criticità, ma è indispensabile e noi non ci tiriamo indietro”, ha detto il presidente e sindaco di Bari, Antonio Decaro, al presidente del Consiglio Conte e ai ministri Azzolina e De Micheli.
”Abbiamo fatto presente al governo – continua Decaro – una serie di necessità urgenti: sblocco dell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta”.
Sindacati e enti locali chiedono risorse. Ed è confermato lo sciopero dell’8 giugno. Conte ammette che si tratta di “una partita importante” per “tutti, non solo per il governo”, riconosce che la didattica a distanza è stata una “opportunità” ma per il nuovo anno scolastico “l’obiettivo comune è tornare a scuola in sicurezza”.
La Cgil lamenta come la discussione sulla ripartenza sia “in grave ritardo”: “Lo sciopero dell’8 giugno ha l’obiettivo di sollecitare il Governo a fare le scelte necessarie non solo per la riapertura in presenza a settembre nella massima sicurezza, ma per rimettere la scuola al centro delle priorità del Paese”, affermano il segretario della Cgil, Maurizio Landini ed il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli.
“Servono quindi – spiegano i due – risorse immediate per assunzioni straordinarie al fine di garantire la riduzione degli alunni per classe, obiettivo che riguarda non solo il distanziamento, ma la qualità della scuola. Servono insegnanti, ATA, tutte le figure necessarie.
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