L’amata Aurora Ramazzotti condivide tra le stories Instagram un accorato appello ed una profonda riflessione: parole d’applausi che mettono d’accordo tutti
Continua ad essere molto attiva e presente e a tener compagnia a tutti i suoi tantissimi fan e follower, Aurora Ramazzotti, che su Instagram, come noto pubblica spesso post, foto e video delle sua vita quotidiana: ma non mancano, come in questa occasione, profonde riflessioni ed accorati appelli molto importanti.
Aurora infatti, dopo aver mostrato a tutti la propria dolcezza con un tenero messaggio per la figlia dell’amato artista scomparso, in questo caso riflette su quanto sta avvenendo negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd, l’uomo ucciso dagli agenti di polizia in seguito ad un fermo, ma in generale riflette sulla discriminazione e su come l’essere umano interagisca con essa.
“Mi sento di unirmi al coro per dare uno spunto di riflessione. Non trovate che sia degradante, come umanità collettiva, dover ancora combattere per una cosa che dovrebbe essere così scontata, e io parlo della vita.”.
Aurora spiega che la sensazione quasi di “nausea” che molti stanno provando visti i tanti appelli e gli hashtag come #blacklivesmatter, a suo dire potrebbe derivare dal fatto che “lo sentiamo lontano da noi”.
Ma poi aggiunge: “invece non è così, io credo che sia la stessa ragione che ci spinge a disprezzare qualsiasi altro tipo di discriminazione e ingiustizia che sia lontana anni luce dalla nostra cultura o estremamente vicina.”
Aurora Ramazzotti, riflessione sul caso George Floyd e sulla discriminazione: il suo pensiero su Instagram
Parole forti ed importanti, quelle espresse su quanto sta avvenendo negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd, da parte di Aurora Ramazzotti tra le stories Instagram, che la figlia di Eros e di Michelle Hunziker sente il bisogno di condividere con i tantissimi utenti che la seguono con partecipazione ed entusiasmo.
Ma Aurora coglie l’occasione per affrontare la tematica da lontano, inserendo diversi elementi nel suo discorso.
Citando, per porre un esempio, il femminicidio, spiega: “Siamo tutti d’accordo o quasi sul fatto che siamo avanzati su ogni fronte possibile e immaginabile, tranne che su quello umano. E non si tratta solo dell’estremo atto dell’omicidio di cui sono capaci in pochi, ma di ogni gesto della quotidianità che incorpora discriminazione.”
Poi lancia il suo personale spunto di riflessione: “Quanti di voi, di noi, possono dire con fermezza di non aver mai giudicato qualcuno per una cultura diversa?”.
La bella Aurora spiega che tutti, secondo lei, siamo portati a giudicare su tutto, “figuriamoci il colore della pelle”. Ed è lì, per lei, “che inizia il processo sbagliato”, qualcosa di cui non abbiamo neanche colpa perché qualcuno o qualcosa ci ha fatto credere di essere migliore degli altri.
“La differenza la possiamo davvero fare noi”, afferma la Ramazzotti, “e non è vero che una persona sola non può fare la differenza, perché come ogni cosa nella vita va costruita. Le cose non cambiano dal giorno alla notte, gli obiettivi non si raggiungono improvvisamente. Tutto va affrontato un passo alla volta ma da qualche parte bisogna pure iniziare”.
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