Erika e Omar, un tempo indivisibili, che fine hanno fatto?

La ragazza che 19 anni fa uccise con 96 coltellate la madre e il fratellino, oggi è libera, sposata e felice. Il fidanzatino di allora lavora.

Molti li conoscono con i loro nomi indivisibili: Erika e Omar. Ancora sedicenni, i due uccisero barbaramente la madre e il fratellino di lei. Un delitto atroce, per la sua efferatezza, per la giovane età degli assassini e per la freddezza con cui cercarono di negare tutto.

Sono passati 19 anni dal massacro di Novi Ligure. Da tempo i due sono usciti dal carcere e hanno cercato di costruirsi una nuova vita. Erika De Nardo si è sposata.

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Lo ha rivelato don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus che ha ospitato a lungo la giovane: “Erika ha una nuova vita, si è sposata – ha detto. “Ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, quella che permette di continuare a vivere. Il padre è stato molto importante in questo processo”.

Novi Ligure: una tragedia mai dimenticata

Erika De Nardo aveva 16 anni quando, il 21 febbraio 2001, a Novi Ligure, insieme all’allora fidanzatino Omar Favaro, anche lui sedicenne, uccise con 96 coltellate la madre Susi Cassini e il fratellino Gianluca, di undici anni.

La donna venne ritrovata sul pavimento della cucina, il figlio nella vasca da bagno al piano superiore. Fu la stessa Erika a dare l’allarme, dicendo di essere riuscita a sfuggire a sconosciuti armati di coltello, entrati all’improvviso in casa.

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Ma mentre si trova con Omar nella caserma dei carabinieri, venne filmata mentre mimava le coltellate e cercava di rassicurare il fidanzatino complice. I ragazzi furono fermati e portati in carcere.

In primo grado, nel dicembre 2001, il tribunale dei minori di Torino condanna Erika a 16 anni e Omar a 14 anni, sentenza confermata in Cassazione. Per effetto dell’indulto e dello sconto di pena per buona condotta, per entrambi il periodo di detenzione si riduce, fino al loro definitivo ritorno in liberta’: Omar da marzo del 2010, Erika dal dicembre 2011.

Cosa fanno oggi Erika e Omar

Omar, dopo essersi trasferito con i genitori da Asti ad Acqui Terme, ha provato a rifarsi una vita in Toscana con una nuova compagna. Per Erika, già prima del “fine pena”, si erano aperte le porte della comunità Exodus di don Mazzi, dove è rimasta per alcuni mesi e in più periodi.

Nel periodo di detenzione Erika si era prima diplomata e poi laureata in filosofia con 110 e lode, mentre in comunità si è occupata di volontariato. In tutti questi anni il padre Francesco non l’ha mai abbandonata.

Il grande amore di un padre

«Gli altri non capiscono come abbia potuto perdonarla, io sì. Lui è un uomo straordinario», aveva detto detto la proprietaria di una trattoria, con il vincolo dell’anonimato.

Parole confermate da Don Mazzi, che in passato ha dichiarato: «Erika ha una nuova vita, si è sposata, ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, quella che permette di continuare a vivere. Il padre è stato molto importante in questo percorso!».

Erika oggi ha 35enne ed è riuscita a buttarsi tutto alle spalle proprio grazie al sostegno del padre, che non è mai venuto meno. L’ingegner Francesco De Nardo sembra aver mantenuto fede alla promessa fatta all’indomani dell’omicidio di Novi Ligure: «Mi sei rimasta solo tu», disse alla figlia tra le lacrime, stringendola a sé.

L’uomo non abita più nella villetta del massacro ma, come dicono i vicini di casa, quasi con cadenza quotidiana vi si reca per sistemare il giardino e prendere la posta. Di quel delitto nella casa dell’orrore la criminologa Roberta Bruzzone, disse: «La scena più agghiacciante che io abbia mai visto in 20 anni».

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