Ragusa, travolse e uccise con il Suv due cuginetti: Rosario Greco è stato condannato a 9 anni con rito abbreviato, il Pm ne aveva chiesti 10.
A far discutere non è tanto l’anno in meno che il gup di Ragusa ha inflitto a Roberto Greco. A far discutere, semmai, sono i 10 richiesti dal pm. E non è nemmeno colpa del pubblico ministero perchè carta canta: lo prevede il codice penale.
Per Greco il pm Fabio DAnna aveva infatti chiesto il massimo della pena: dieci anni, ovvero la più severa condanna possibile con una riduzione della pena di un terzo. Greco era accusato di duplice omicidio stradale aggravato dall’alterazione psicofisica dovuta all’utilizzo di sostanze alcoliche e stupefacenti.
Roberto Greco nel luglio dell’anno scorso investì con la sua autovettura a Vittoria i due cuginetti Simone e Alessio D’Antonio: nove anni di carcere è la sentenza pronunciata dal gup di Ragusa Ivano Infarinato.
È stata disposta anche la confisca dell’auto. «Hanno ammazzato i nostri figli per la seconda volta – il commento di Toni e Valentina D’Antonio, genitori di Simone. “Il ministro Bonafede ci aveva promesso che cambierà la legge. Deve cambiare la legge, ce lo aveva promesso; almeno varrà per gli altri, in futuro».
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Greco, 37 anni, alla guida di un Suv travolse la sera dell’11 luglio del 2019 i due cuginetti di undici e dodici anni, figli di fratelli e inseparabili compagni di gioco. L’uomo si trovava sulla sua vettura, insieme con degli amici, e procedeva a velocità sostenuta.
L’aggravante: aveva bevuto e aveva fatto uso di stupefacenti. L’auto falciò le gambe ad entrambi i ragazzini. Alessio morì quella stessa sera mentre Simone si spense dopo qualche giorno di agonia.
L’udienza preliminare era cominciata il 29 aprile scorso con l’accoglimento della costituzione di parte civile avanzata da genitori, nonni e zii dei due cuginetti, a cui il comune di Vittoria ha intitolato nell’autunno scorso un giardino pubblico.
Duro il commento del leader della Lega: «Nove anni di carcere per aver travolto e ucciso due cuginetti di 11 e 12 anni, imbottito di droga e alcol. La sentenza del tribunale di Ragusa conferma una volta in più la necessità di mettere mano alla riforma del Codice Penale e dell’intera Giustizia”.
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“La vita di un bambino non può valere così poco, bisogna eliminare il “rito abbreviato” per i reati più gravi e cancellare “buone condotte” e sconti di pena». Critica la sentenza anche Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia: «È sconvolgente che un assassino ubriaco e drogato sia condannato a soli 9 anni di carcere. Possiamo solo immaginare il dolore dei genitori, colpiti da una indicibile tragedia e oggi delusi da uno Stato che si dimostra troppo indulgente”.
“Il ministro Bonafede è andato a trovarli subito dopo l’accaduto e ha promesso loro di cambiare le norme che permettono questa e altre analoghe sentenze. È passato un anno e le sue parole sono rimaste ancora una volta vuote e vane».
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