La richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per la vicenda Open Arms è stata respinta dalla Giunta per le immunità: i voti determinanti.
La storia si ripete: un partito piccolo piccolo, eppure così determinante. Italia viva, dopo avere salvato dalla sfiducia il ministro Bonafede, questa volta risparmia Matteo Salvini. Primo round a favore del leader della Lega, ora la parola finale spetta a Palazzo Madama.
Per il momento il verdetto dice: niente processo per lui e quindi di fatto l’ammissione che da ministro dell’Interno, sulla questione migranti non ha sbagliato, neppure quando ha tenuto in quarantena 150 persone in mezzo al mare.
“Grazie ai senatori che hanno votato liberamente”, dice il segretario della Lega. “Una buona notizia in periodi di attacchi”, commenta ancora, sottolineando che Giarrusso e Riccardi “hanno votato non a mio favore ma alla decisione di un ministro condivisa da tutto il governo”.
Riccardi e Giarrusso: la prima è in rotta di collisione con i 5 Stelle, il secondo ha già lasciato il movimento grillino per il gruppo misto. M5s, Pd e Leu si sono espressi in favore dell’autorizzazione a procedere.
Italia viva anche questa volta poteva cambiare il destino di un uomo. In Giunta il partito di Matteo Renzi contra tre senatori che non hanno partecipato al voto. Una decisione che ha già suscitato le critiche di una parte della maggioranza.
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Anna Rossomando del Partito democratico, vice presidente del Senato: “Una linea di governo non è totalmente svincolata da qualsivoglia limite, l’obbligo di soccorso della nave sulla quale si trovavano 150 migranti doveva essere completato con lo sbarco di tutte le persone trattenute per 18 giorni sull’imbarcazione in condizioni meteorologiche e igieniche precarie”.
Rossomando non commenta la decisione di Italia viva di non partecipare al voto: “la Giunta non ragiona in termini di maggioranze politiche, ogni singolo componente è assolutamente svincolato”.
Francesco Bonifazi spiega perché Iv non ha partecipato al voto: “Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall’ex ministro dell’Interno, che non sono arrivate”.
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Parole fortemente criticate da Leu. “Non manca un’istruttoria seria, ma la dignità, la vostra”, accusa Francesco Laforgia, al quale replica il capogruppo di Iv, Davide Faraone: “Non accettiamo lezioni. Stiamo esattamente tenendo la stessa posizione della volta scorsa in Giunta, nessuna differenza, si chiama coerenza”.
Anche Alessandra Riccardi del Movimento 5 stelle, ha votato contro il processo: “Salvini, afferma all’Agi, ha agito “all’interno della politica del governo di contenimento dei flussi migratori”. Anche Mario Giarrusso, ex 5s ora al Misto, conferma di aver votato in coerenza con quanto votato dagli iscritti su Rousseau a proposito della vicenda Diciotti.
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