Le visiere protettive sono uno dei dispositivi che possiamo utilizzare contro il Nuovo Coronavirus, ma sono davvero efficaci?
In questo lungo periodo di pandemia da Nuovo Coronavirus tanti sono i dispositivi che possiamo utilizzare per proteggerci e tra questi vi sono anche le cosiddette “visiere protettive”, ma sono davvero utili?
Le visiere, a differenza delle mascherine, possono avere diversi vantaggi; tra i pro che possiamo annoverare a questo dispositivo vi è quello di vedere il viso delle persone che possiamo incontrare in strada riuscendo ad interagire meglio con esse.
Un altro dei vantaggi che possiamo riscontrare è quello di poter respirare meglio. Se pensiamo, ad esempio, alle persone che sono affette da asma un dispositivo che copre naso e bocca può essere davvero poco pratico da gestire e da sopportare.
Ed ultimo pro è quello di essere davvero molto economiche, infatti, questo dispositivo può essere realizzato con materiali poco costosi e anche con una semplicissima stampante 3D. Ovviamente, come per ogni cosa, questo dispositivo che può sembrare il migliore ha alcune pecche.
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Le visiere protettive sono davvero efficaci? La verità arriva dalla scienza
I dispositivi per proteggerci dal contagio da Nuovo Coronavirus sono diversi e tra questi, come detto, vi sono anche le visiere, ma queste possono essere davvero utili? Ovviamente, come per tutti i dispositivi, anche in questo caso vi sono dei pro e dei contro.
I diversi punti a favore li abbiamo già riportati nel paragrafo precedente, ora vediamo i contro. Le visiere possono proteggere soltanto chi le indossa e meno gli altri.
Una nota ricerca ha testato l’efficacia del dispositivo in questione sul comune virus dell’influenza ed è emerso che possono essere utili addirittura nel 96% dei casi (l’esposizione è di circa 1 minuto).
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Se però la particella è più piccola la protezione si abbassa arrivando ad una protezione del 68%. Ovviamente la correlazione è in stretto legame con il tempo di esposizione, infatti, la protezione dopo circa mezz’ora si abbassa ulteriormente arrivando a circa il 23%.