Dopo l’attacco in Aula del grillino Riccardo Ricciardi non sono mancati altri missili all’indirizzo della regione Lombardia. Ma quello sulla pagina personale Twitter di Roberto Riggio, supera ogni decenza.
Riggio è a capo dell’unità di ricerca Smart Networks and Services presso FBK, la Fondazione Bruno Kessler di proprietà della provincia autonoma di Trento.
La frase della vergogna
“Per ora quelli con più morti siete voi lumbard e spero di vederli crescere sempre di più. Schiattate mer…”.
Riggio si difende spiegando di non essere l’autore delle frasi e di essere stato invece vittima di un hackeraggio. Questa mattina il suo profilo Twitter è scomparso. Il ricercatore ha contattato un legale per denunciare il fatto, procedendo a una segnalazione alla polizia postale e a una denuncia contro ignoti.
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Ma la Bruno Kessler vuole vederci chiaro: «La Fondazione – si legge in un comunicato – sta ora verificando se quanto dichiarato dal dottor Roberto Riggio corrisponde ai fatti e ha comunque avviato una contestazione formale a carico dello stesso.
La Fondazione condanna ogni genere di manifestazione di intolleranza e mancanza di rispetto delle regole di civile convivenza e prende decisamente le distanze dai contenuti denigratori in qualsiasi forma e da chiunque formulati».
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Ma l’assessore provinciale Spinelli non è ancora contento e chiede la sospensione di Roberto Riggio. «In merito alle presunte esternazioni del dottor Roberto Riggio, responsabile di una unità di ricerca di Fbk, la Fondazione ha già inoltrato una contestazione formale all’interessato e avviato un’indagine sulla vicenda. Auspicando che questo accertamento possa avvenire in tempi rapidi, ho nel frattempo proposto a Fbk di considerare una sospensione prudenziale di Riggio dalle attività normalmente svolte.
La risposta di Salvini
Non poteva mancare la risposta di Matteo Salvini: “Ancora squallore, ancora scherzano sui nostri morti. Viva la Lombardia e viva l’Italia, dalla sofferenza degli ultimi mesi rinasceremo più forti di prima, alla faccia di ‘persone’ come questa”.