Rissa tra giovani della movida: al posto delle mascherine calci e pugni nel centro storico. Il Sindaco chiude tutto.
Ora che non dicano che è colpa degli anziani se tornerà il coronavirus. Spesso si sono rimproverati i meno giovani perchè facevano la spesa due volte al giorno pur di uscire di casa qualche minuto.
Ma a rovinare tutto non sono la nostra storia, ma chi la storia dovrebbe scriverla: i giovani. I sindaci di mezza Italia si stanno affrettando a chiudere i locali dalle 21. Il perchè è chiaro: soprattutto i ‘fighetti’ della movida e dell’aperitivo ad ogni costo, se ne fregano sia delle mascherine che delle distanze di sicurezza.
La foto è già inequivocabile: giovani nel centro storico di Perugia, in piazza Dante, ammassati l’uno sopra l’altro, e la mascherina è un optional. Ma non è tutto.
Nel video qui sotto, oltre al mancato rispetto delle misure di distanziamento fisico, l’atmosfera della piazza improvvisamente si surriscalda e la situazione degenera, complici anche i fumi dell’alcool. Alcuni giovani finiscono col mettersi le mani addosso: urla dei presenti e chi documenta con fotocamera alla mano.
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«Le situazioni alle quali abbiamo assistito non sono accettabili». A parlare è il sindaco di Perugia, Andrea Romizi che dopo le scene vergognose di movida ha disposto la chiusura di tutti i locali alle 21. «Sarebbe da irresponsabili – ha detto il sindaco – vanificare tutti gli sforzi fatti finora». Troppo tardi: se doveva succedere, ormai è successo.
Il sindaco di Perugia è corso subito ai ripari emanando un’ordinanza valida dal 23 maggio e per tutte le successive giornate, ogni venerdì, sabato e domenica, e nei giorni festivi e prefestivi fino al 7 giugno. Come se i giovani per sfogare la loro voglia di alcool e trasgressione non potessero scegliere il luned’, martedì, mercoledì o giovedì sera.
Anche l’assessore alla Sicurezza Luca Merli ha manifestato preoccupazione: «Le disposizioni di distanziamento sociale non sono state rispettate, e si sono verificati episodi di assembramento preoccupanti, a causa dei quali, nostro malgrado, abbiamo dovuto emanare questa ordinanza».
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Da quando le restrizioni si sono allentate, a partire dal 18 maggio, il questore di Perugia ha già disposto la chiusura di alcuni locali che non sono riusciti a far rispettare le norme di comportamento da parte dei propri clienti, in primis il rispetto delle distanze sociali e l’uso delle mascherine.
In base all’ordinanza, tutti i locali pubblici del centro storico di Perugia e della zona di Fontivegge hanno l’obbligo di chiudere alle 21. I ristoranti che possono restare aperti dovranno comunque osservare «rigorosamente l’obbligo di servizio al tavolo per assicurare il dovuto distanziamento tra i clienti». Saranno anche intensificati i servizi di controllo da parte delle forze di polizia. Meglio tardi che mai.
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