Sindaco evade dalla quarantena e va a bere: il finale che non ti aspetti

Può succerede che a violare le regole del lockdown siano proprio quelli che devono farle rispettare.

Non è la prima volta che succede che a violare le leggi siano proprio quelli che le scrivono, prima, e poi le devono far rispettare. In periodo di quarantena, evidentemente, certi vizi sono difficilissimi da accantonare.

In Nuova Zelanda a violare il lockdown era stato niente di meno che il ministro della Salute David Clark che davanti alle telecamere ripeteva “State a casa”, per poi farsi incastrare al mare.

Ma nulla a che vedere con quanto successo nel dipartimento centrale di Huancavelica, in Perù, dove all’indignazione dei cittadini si è aggiunta un’assurda commedia del ridicolo.

Viola il lockdown per andare ad ubriacarsi

Protagonista della bravata-comica, raccontata dal quotidiano peruviano La Republica, è il sindaco distrettuale di Tantarà, Jaime Rolando Urbina Torres, che ha violato lo stato di emergenza in vigore e ha passato candidamente una serata con gli amici bevendo a una serie interminabile di liquori.

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Alcuni cittadini lo hanno riconosciuto e hanno avvertito la polizia. Una volta che il sindaco, ormai sbronzo, si è reso conto dell’imminente arrivo degli agenti, è stato preso dal panico.

Si è guardato intorno in cerca di una soluzione per salvarsi dall’orrenda figura e ha notato alcuni feretri, probabilmente pronti per le vittime del coronavirus che in Perù, purtroppo, sono molte.

Il sindaco ha pensato bene di sdraiarsi in una delle bare e di fingersi morto, prontamente imitato da un amico, anche lui in stato di ebbrezza. I poliziotti hanno scoperto il trucco e lo hanno portato in commissariato: la notizia ha fatto il giro del mondo con tanto di foto postate sui social.

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