Salvini abbandonato dai suoi: “preferiamo governare con Conte”

Giorgetti lo afferma da tempo, ma ora sembra che altri leghisti vogliano allontanarsi da Salvini per formare un governissimo in autunno.

 

“Andiamo a governare”. Sembra la canzone di Rovazzi, e sarebbe una buona colonna sonora per la Lega di questi tempi. Non per Salvini, ma per gli altri. Non tutti certo, ma nomi rappresentativi. Due su tutti? Giorgetti e Fava.

Non è certo una novità che Giancarlo Giorgetti abbia più volte ribadito il bisogno di sostenere un governo di unità nazionale, ma pare che ora, secondo un’indiscrezione della Stampa, siano in diversi dentro al Carroccio a sostenere la sua tesi.

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Del resto, se in autunno – come tanti pensano – l’attuale governo saltasse – perchè non provare ad approfittarne e tentare di costruire un governissimo con gli ex nemici?

“Una parte pronta a fare lo strappo e seguire Giorgetti”

Gianni Fava
“Premessa maggiore – lo spiega una fonte leghista per commentare quanto sta succedendo all’interno del partito di Matteo Salvini -: in autunno, come giustamente dice Giorgetti, rischiamo un’apocalisse sociale. Premessa minore: questo governo non è in grado di gestirla. Conclusione: si farà un governissimo per salvare il salvabile”. 
Un governissimo per salvare il salvabile. Oggi la politica è anche questa. Nonostante le dovute smentite, Gianni Fava, ex assessore regionale della Lega Nord da sempre molto distante dalle idee di Salvini, rincara la dose: “Una parte del partito pronta a fare lo strappo e a essere ‘responsabile’ c’è già – , giura secondo La Stampa.
Fava si riferisce ai parlamentari eletti nel centro-sud, più governativi per cultura e leghisti da troppo poco tempo per essere dei fedelissimi di Salvini.
Salvini e il silenzio

Cosa starà meditando Matteo Salvini che di sicuro è al corrente delle ribellioni dei suoi? Non è ancora dato a sapere. Certo, i suoi toni ultimamente si erano ammorbiditi, solo con Ricciardi è dovuto tornare quello che è sempre stato.

Il suo modo di portare avanti la politica non è mai piaciuto a Giorgetti che lo aveva criticato per la vicenda dei citofoni, per esempio. Ma Salvini può contare ancora sugli animi puri come Pagano – solo per citare un nome – che davanti all’aula del Senato è riuscito a chiamare terrorista persino la cooperante Silvia Romano. Roba da acquolina in bocca per Salvini!

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