Dopo il primato di zero decessi, il Veneto nell’ultimo bollettino del 21 maggio, festeggia la vittoria più importante: nessun contagiato.
«Questo è il risultato di un lavoro che ha visto in prima linea la Regione, l’Università di Padova e l’Azienda Ospedale di Padova». La dichiarazione del virologo Crisanti è l’emblema di un successo meritato, grazie ad un lavoro di squadra ineccepibile, tanto che il Veneto è la regione presa a modello da tutta Italia, e non solo, per la capacità che ha avuto nel gestire un’emergenza partita proprio dalla provincia di Padova.
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«In Veneto oggi zero contagiati». Era la notizia che i veneti sognavano da mesi e ieri nel bollettino quotidiano della Protezione civile è finalmente arrivata.
Sarebbe la prima volta che in Veneto, dall’inizio della pandemia, si registra questo dato anche se da giorni i bollettini ufficiali riportavano per la regione un numero molto esiguo di nuovi contagi.
Il condizionale è dettato dal fatto che in realtà il bollettino del 21 maggio aveva dato 6 nuovi contagi: “ma si riferiva a mercoledì – precisa Crisanti – io sto parlando dei dati di giovedì”. Mistero risolto, il sogno è raggiunto.
Vò Euganeo zona rossa e tamponi a tappeto
La strategia vincente del Veneto ha puntato soprattutto su un fattore rivelatosi determinante: i test. I primi sono stati fatti a tutta la popolazione di Vo’ Euganeo, il paese del primo morto di coronavirus, Adriano Trevisan e dove si sono registrati i primi casi.
Vo’ Euganeo è diventata subito zona rossa e sono stati fatti test a tappeto su quasi tutta la popolazione. Gli stessi test sono stati poi ripetuti a tre settimane di distanza, fornendo così dati che poi sarebbero diventanti fondamentali per capire lo sviluppo dell’epidemia.
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Da questo studio è emerso che il 43% dei positivi al Covid-19 era asintomatico, eppure ugualmente contagioso. Un dato che ha chiarito meglio le proporzioni dell’epidemia rendendo indiscutibile che la strategia migliore per affrontarla era fare il maggior numero di tamponi possibili, cosa che non è successa in altre parti d’Italia.
Il Veneto risulta la seconda regione in Italia per numero di tamponi effettuati: 548.573. Questo numero è poco più basso di quelli registrati in Lombardia che si è fermata a 622.565. Con una differenza però: la Lombardia ha 10,06 milioni di abitanti, il Veneto 4,9 milioni.