Macabra scoperta degli investigatori sul cellulare di Valerio Rispoli, uno degli indagati dell’omicidio di Luca Sacchi. Le informazioni nel processo iniziato il 18 maggio.
Una macabra scoperta che fino ad oggi non era mai trapelata: sul cellulare di Valerio Rispoli, uno dei principali indagati nell’omicidio di Luca Sacchi, sul suo cellulare era pieno di immagini pedopornografiche.
Si era parlato del coinvolgimento della ‘ndrangheta nella questione legata alla droga che poi ha portato all’uccisione di Luca Sacchi. Ma oggi trapela una nuova inquietante possibilità: Valerio Rispoli, che probabilmente non è un pedofilo ma un semplice ‘faccendiere’, forse si occupava di vendere foto pedopornografiche per procurarsi i soldi che gli servivano all’acquisto di droga da spacciare. I maniaci sessuali sono disposti a qualsiasi prezzo pur di soddisfare le loro vergognose esigenze: un traffico milionario.
Video di bambini he fanno sesso con adulti, filmati pedopornografici che probabilmente venivano immessi nella rete dei pedofili online. È la scoperta choc emersa dall’analisi forense del cellulare di Valerio Rispoli, il diciannovenne protagonista della vicenda che ha portato all’omicidio di Luca Sacchi.
Ora Rispoli è indagato per detenzione di materiale pedopornografico e rischia una condanna fino a cinque anni di galera solo per questo: sul suo smartphone i carabinieri del nucleo investigativo hanno individuato «numerosissimi video dal contenuto pornografico ed in alcuni casi, pedopornografico».
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I filmati sono stati riportati nell’informativa depositata dal sostituto procuratore Nadia Plastina durante l’ultima udienza del delitto Sacchi. Gli inquirenti pensano che questi filmini, siano stati diffusi dal giovane attraverso i molteplici canali di pedofilia online. Ora gli investigatori stanno lavorando per risalire all’origine dei filmati e capire se gli eventuali proventi illeciti venivano reinvestiti nel narcotraffico.
Le indagini sull’omicidio Sacchi hanno sottolineato una nuova anomalia che potrebbe addirittura riscrivere la dinamica della tragica sera dell’esecuzione di Luca e rimettere in discussione la ricostruzione fatta dalla fidanzata Anastasiya Kylemnyk.
Dalle analisi dei tabulati della ragazza ucraina emerge che alle ore 22.57.14 la ragazza ha telefonato a Luca, il quale non ha risposto. Si tratta di una strana chiamata, visto che meno di 5 minuti dopo il ventiquattrenne verrà ucciso: la ragazza ha sempre raccontato che a quell’ora era insieme al fidanzato.
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