Il bonus affitto imprese 2020 è stato confermato anche nel Decreto Rilancio. Ecco quali sono nel dettaglio le principali novità in merito
Il Decreto Rilancio è stato ufficialmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 maggio. Dunque, i provvedimenti previsti diventano ufficiali a tutti gli effetti. Tra questi figura anche l’estensione del bonus affitto imprese, già previsto dal Decreto Cura Italia di Marzo.
Si tratta di incentivo molto importante, sopratutto per coloro che a causa della pandemia di coronavirus si sono ritrovati a dover chiudere la propria attività. Infatti, a prescindere dalla situazione, chi possiede un negozio nella maggior parte dei casi, ha dovuto far fronte al pagamento dei canoni di locazione mensili, che per forza di cose sono diventati difficili da sostenere in questi mesi.
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Secondo quanto previsto dal testo ufficiale, è destinato ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione. Non è valido per tutte le categorie, bisogna avere ricavi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo di imposta precedente dall’entrata in vigore del decreto. Nello specifico il bonus consiste in un credito d’imposta del 60% dell’ammontare del costo dell’affitto mensile su immobili destinati ad uso non abitativo e destinato allo svolgimento di attività industriale, commerciale, artigianale, agricola o turistica.
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Quindi, si tratta di un credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione attraverso il modello F24. In parole povere, bisogna prima aver pagato l’affitto e poi si può inoltrare la richiesta per poter ottenere il rimborso del 60%. Ma chi può richiederlo? Questa specifica è fondamentale visto che in tanti si sono informati in tal senso.
Il bonus affitto 2020 è erogabile esclusivamente per gli immobili rientranti nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe). Ovviamente le attività essenziali (farmacie, tabaccai, supermercati e affini) non possono esigere il sussidio, in quanto hanno svolto regolarmente la propria attività e possono sopperire alle spese di locazione così come hanno sempre fatto. Insomma, il suddetto bonus è un modo per venire incontro a chi oltre al danno economico derivante dai mancati introiti, ha dovuto far fronte anche a questo genere di costi.
Possono far richiesta dell’ammortizzatore sociale, le seguenti categorie di soggetti:
A questi parametri va aggiunto anche che bisogna comprovare una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento di almeno il 50% rispetto al medesimo mese del periodo di imposta precedente.
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