Ad Ostia sembra che il coronavirus non sia mai arrivato: aperitivi senza mascherine e distanze di sicurezza. La sindaca Raggi contestata.
“La gente muore di fame, vattene da un’altra parte, qui non scendi dalla macchina”.
Giornata bollente ad Ostia, e le alte temperature sul litorale romano non c’entrano.
Da una parte le foto degli aperitivi nei bar con assembramenti di giovani senza mascherine e senza che venisse rispettata la distanza di sicurezza. Dall’altra la contestazione alla sindaca Virginia Raggi.
Due episodi che hanno del contraddittorio.
Dopo i Navigli a Milano, i bar di Roma e provincia.
La fase 2 è partita male. E non solo per colpa delle decine di giovani che hanno affollato i bar del litorale senza mascherine e distanze di sicurezza (come in foto sopra).
Al mattino il sindaco Virginia Raggi aveva scelto di visitare un mercato di Ostia. La sindaca si è recata in zona per verificare di persona l’applicazione delle misure di sicurezza all’interno del mercato, ma la verità è che le prime regole ad essere state violate sono quelle sul distanziamento sociale. Non tanto da parte dei commercianti del mercato al centro di Ostia, quanto da parte della folla che ha accolto la sindaca.
Una ressa di giornalisti e cittadini che ha letteralmente circondato Virginia Raggi, lei sì con la mascherina.
La folla degli aperitivi
Così come era accaduto a Milano, il primo giorno di graduale riaperture dei locali pubblici, anche a Roma sono tornate le occasioni di socialità.
Con la riapertura di bar e negozi, i centri commerciali tornano ad essere affollati e tornano ad essere affollati gli immancabili aperitivi con gli amici. Ma anche a Roma sono partiti male.
Al centro commerciale Le Terrazze di Casalpalocco, tanti giovani si sono incontrati nei bar per poter fare un aperitivo dopo oltre due mesi.
Sembra che il coronavirus non sia mai arrivato da quelle parti.
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La maggior parte dei presenti, ha affollato i tavoli senza mascherina e senza rispettare ogni norma sul distanziamento sociale.
In questa fase, che forse è anche più delicata di quella che ha riguardato la prima emergenza sanitaria, non dovrebbe accadere: occorre seguire alla lettera le disposizioni dell’Istituto Superiore di Sanità per non rischiare di ricominciare tutto daccapo.
La contestazione a Virginia Raggi