La tragedia di Greta, 3 anni, morta annegata nella piscina di una villa abbandonata. Ieri i funerali, c’erano anche i suoi Labrador.
Morire a tre anni, per un gioco finito male, una svista dei genitori, una villa abbandonata, una piscina.
Martedì 12 maggio, la piccola Greta stava giocando nel giardino della casa di famiglia, a Capodacqua, una frazione di Foligno. Improvvisamente, senza dire nulla a nessuno, si è allontanata e ha fatto perdere le sue tracce. Poche ore più tardi è stata trovata ormai senza vita, nella piscina di una villa abbandonata a se stessa.
L’autopsia, eseguita giovedì 14 maggio su disposizione del pm Elisa Iacone, ha confermato che la piccola è morta per annegamento. Sulla vicenda restano molti punti interrogativi ancora da chiarire.
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Gli uomini capitanati dal maggiore Salvatore Pascariello del Nucleo investigativo del comando provinciale di Perugia e dal maggiore Alessandro Pericoli Ridolfini della compagnia di Foligno, sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
La bimba, secondo loro, potrebbe aver percorso due differenti sentieri, entrambi immersi nella vegetazione: il primo è lungo circa 2.100 metri, mentre l’altro di soli 900 metri appare più tortuoso.
Il custode della proprietà ha detto ai microfoni di “Chi l’ha visto?”, che sembra quasi impossibile che una bambina così piccola sia riuscita ad arrivare fin li da sola. Eppure.
I funerali e i suoi cani inseparabili
Ieri, lunedì 18 maggio, si sono svolti i funerali della piccola nella chiesa intitolata a Maria SS. Assunta in Pieve Fanonica.
Alle esequie, celebrate dal vescovo Gualtiero Sigismondi, hanno preso parte anche i cani della famiglia di Greta. Gli stessi che hanno cercato di salvarla. La cerimonia è stata molto commovente.
“Gioca con gli angeli in Paradiso – ha detto il vescovo durante l’omelia – lascia che la madre di Dio ti prenda in braccio e trovi il modo di accarezzare e consolare i tuoi genitori”.
“Non ci sono parole in grado di dare pace a mamma Cristina e papà Ciprian – ha proseguito il vescovo – le nostre voci non possono lenire una ferita tanto grande, perché il dolore di una madre e di un padre è proporzionato all’amore con il quale è legato ai figli”.
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I genitori di Greta, hanno seguito la funzione in ginocchio, accanto alla piccola bara bianca. Con loro, c’erano anche i due cani labrador della famiglia, amatissimi dalla bambina.
In onore di Greta, nelle prossime settimane verranno piantate delle rose che andranno a creare quello che sarà denominato il “Roseto di Greta”.