Vittorio Feltri scrive un editoriale su Libero chiedendo la massima attenzione su una frase pronunciata dal premier Conte.
Seicentoquarantasette pagine di decreto, migliaia di parole scritte per capire bene la fase del rilancio. E altre migliaia di parole sono quelle pronunciate sin qui dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da quando è iniziata la pandemia. Parole dette e non dette, o semplicemente parole che rimandano ad altri concetti. Difficile per i comuni mortali credere che dietro una frase possa esserci un secondo fine, se non addirittura l’inganno. Ma il direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha sezionato bene ogni parola detta da Conte nelle conferenze stampa alla nazione e delinea un quadro allarmante soprattutto per i risparmiatori.
Conte: in Italia abbiamo un grande risparmio privato
Nel suo editoriale, Feltri pone l’attenzione su un passaggio in cui il presidente del Consiglio, sabato 16 maggio, ha parlato di consapevolezza del fatto che, in Italia, c’è un grande risparmio privato. Il direttore ha rilevato in questa frase una richiesta del governo sulla possibilità che il grande risparmio privato degli italiani possa essere utilizzato per superare le difficoltà economiche dello Stato. Si è parlato spesso di una patrimoniale, come miracolo che possa improvvisamente risolvere i gravi problemi economici in Italia. E su questo si concentra l’attenzione di Feltri: le parole pronunciate da Conte. “Siamo – ha detto – tutti consapevoli che in Italia c’è un grande risparmio privato, e sicuramente questa è una delle ragioni di forza della nostra economia. Ci sono tanti progetti, vedremo a tempo debito”.
Potrebbe interessarti Nuovo modulo autocertificazione: spostamenti tra regioni, è caos
Quali saranno questi progetti? Il direttore di Libero, nel suo articolo, ha rilevato quell’esatto momento come l’unico passaggio della conferenza stampa in cui Conte “si è svegliato”. Come se tutto il resto inconsciamente gli interessasse meno. “Giuseppe – ha scritto Feltri – si è lanciato in una conversazione sibillina, insinuando che prima o poi il governo, per racimolare soldi necessario al rilancio dell’economia della patria, dovrà mettere le mani sporche sui nostri conti correnti bancari’.
Feltri: due soluzioni, entrambe contro i risparmiatori
Secondo Feltri le soluzioni possibili sarebbero due e cita Giuliano Amato. Potrebbe avvenire un prelievo alla fonte o un’ingiunzione che potrebbe portare gli italiani ad acquistare titoli nazionali. Gli scenari descritti dal direttore di Libero non sarebbero una novità nella storia del’Italia. “Anni orsono – scrive – Giuliano Amato, all’epoca padrone di Palazzo Chigi, allo scopo di ridurre il debito pubblico ebbe l’idea di rubarci, dalla sera alla mattina, una quota di denaro”. Secondo Feltri Conte starebbe meditando di portare un’analoga operazione, da lui definita ‘fetente”.
Potrebbe interessarti Addio piccola Greta, ai funerali anche i suoi inseparabili cani